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Il Demanio ha firmato con il Comune di Napoli un accordo di collaborazione, condividendo con la città gli edifici che appartengono al demanio e mettendo a disposizione sia l'ufficio progettuale che alcuni fondi per sostenibilità e manutenzione. L'accordo - firmato oggi a Napoli dal sindaco Gaetano Manfredi e dal direttore del Demanio Alessandra dal Verme - è generale, ma parte da sette edifici considerati di primo piano negli interventi da fare al più presto: Castel dell'Ovo, l'ex Riformatorio Filangieri, l'ex OPG, le Cavità di Napoli, il Complesso Trinità delle Monache, l'ex Arsenale Militare e i beni confiscati Statali e comunali.
La direttrice del Demanio dal Verme ha sottolineato che «al patrimonio monumentale va unita la sostenibilità moderna, la Ue per prima ci dice di esere sostenibili nell'azione e noi aumentiamo il valore del patrimonio con innovazione e sostenibilità. Ora partiamo dalla conoscenza, faremo una carta di identità dell'immobile pubblico, che deve essere conosciuto in tutti i suoi aspetti, per poter poi progettare valorizzazione e uso fino alla manutenzione digitale. Ci proponiamo agli amministratori come gestori e manutentori».
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Il Demanio lavorerà a Napoli con un ufficio per la preparazione dei progetti da realizzare in stretta collaborazione con il Comune che argina così i forti problemi di personale tecnico, già più volte sottolineata dal sindaco Manfredi. «Studiamo insieme al Demanio - ha spiegato Manfredi - gli edifici pubblici della città per avviare una progettazione di riuso e la valorizzazione dell'ambito urbano.
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«Castel Dell'Ovo - ha quindi spiegato Manfredi - è demaniale ma avrà un percorso a parte nell'accordo, perché alcune parti sono anche di proprietà del Ministero della Cultura, però rientra nella rosa dei beni demaniali. Lavoreremo alla manutenzione per portarlo sempre nella sua funzione museale e di ospitare convegni. Lavoreremo anche sulla parte sottosuolo del castello». «Una parte del castello - spiega Manfredi - resta del Ministero come sede della soprintendenza, la parte del Comune avrà invece una funzione museale e convegnistica. Il nostro obiettivo è di fare il restauro e un recupero significativo, perché oggi usiamo una piccola parte di Castel dell'Ovo invece con il restauro si possono usare e aprire altri spazi. Già abbiamo un finanziamento su quel progetto di 7 milioni non è sufficiente per fare tutto quello che pensiamo di fare, è la prima parte importante nella logica convegnistica. Stiamo preparando già il progetto e vogliamo chiuderlo entro fine anno e poi partire con la gara di realizzazione». Tra gli altri immobili su cui il Comune lavorerà insieme ai tecnici del Demanio, il sindaco cita «l'ex Ospedale Militare che collega i Quartieri Spagnoli al Corso Vittorio Emanuele: un altro sito importante su cui vengono usati solo i giardini ma c'è anche un immobile molto interesante su cui ora facciamo un programma di valorizzazione insieme al demanio».
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