Roghi di rifiuti e cittadini barricati in casa: è scontro sull'emergenza a Napoli

Roghi di rifiuti e cittadini barricati in casa: è scontro sull'emergenza a Napoli
Ancora roghi di rifiuti a Napoli e provincia. Due sono divampati nello stesso giorno ad Acerra, ma anche a Napoli si sono riviste le fiamme. Cassonetti incendiati a Pianura,...

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Ancora roghi di rifiuti a Napoli e provincia. Due sono divampati nello stesso giorno ad Acerra, ma anche a Napoli si sono riviste le fiamme. Cassonetti incendiati a Pianura, Ponticelli e a Poggioreale. Brucia l'immondizia, ma ad infiammarsi è pure lo scontro politico tra l'amministrazione regionale e l'opposizione di centrodestra a colpi di accuse incrociate. Una questione, quella della gestione dei rifiuti, che rischia di tornare nuovamente un'emergenza anche a causa dello spegnimento del termovalorizzatore di Acerra che dalla prossima settimana sarà disattivato per interventi di manutenzione.

 
I rifiuti non bruciano a causa della calura che da giorni copre la città, ma sono dolosamente incendiati in più zone. La situazione più grave si è registrata a Poggioreale, in un'area abbandonata tra via Gianturco e via Caramanico, in un terreno dove giacciono da tempo rifiuti abbandonati. Incendiato il materiale accatastato e, da dieci giorni, i cittadini del posto sono costretti a barricarsi in casa per non respirare i miasmi. Aria irrespirabile perché i rifiuti sprigionano polveri e fumi nauseabondi nonostante gli interventi dei vigli del fuoco. Nella zona abita anche l'attore di Made in Sud, Alessandro Bolide, che ha denunciato la vicenda a Regione e Municipalità anche attraverso un video-appello.

Se la situazione a Poggioreale è diventata insostenibile per i cittadini, anche in altri quartieri sono state registrate criticità. «Ci sono stati segnalati diversi nuovi roghi negli ultimi giorni che hanno interessato Acerra, il litorale domitio, Pianura e Ponticelli - ha denunciato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli - il fenomeno dei roghi tossici non è mai cessato. I delinquenti continuano a bruciare di tutto, avvelenando i territori e causando l'insorgenza di patologie oncologiche nella cittadinanza. Serve una seria riflessione sulle modalità di controllo del territorio nelle aree maggiormente interessate».


Ad attaccare l'amministrazione regionale sulla gestione dei rifiuti è stato Gianpiero Zinzi, presidente della commissione Terra dei Fuochi in Consiglio regionale, rivendicando i risultati ottenuti in passato dal centrodestra. Accuse rispedite al mittente dal vicepresidente della Regione e assessore all'Ambiente, Fulvio Bonavitacola. «Il centrodestra, diversamente da quanto dichiara Zinzi, non ha mai attivato alcun serio intervento di contrasto del fenomeno. Solo De Luca, con un piano organico approvato nel 2016, ha attivato 4 presidii territoriali che raccolgono segnalazioni di rifiuti abbandonati ed inneschi di roghi». Segnalando anche le scarse risorse economiche. «Preciso - ha detto Bonavitacola - che il governo nazionale, al di là delle chiacchiere, non ha stanziato un euro per sostenerci, ma ha tagliato fondi per 30 milioni di euro annui». Pronta la controreplica di Zinzi: «L'elencazione di Bonavitacola di cifre ed interventi - ha detto il consigliere - non trova applicazione risolutiva nei fatti. Abbiamo da subito contestato il piano della Giunta regionale per il contrasto all'abbandono illecito dei rifiuti. La scelta di istituire dei presidii interforze si sta rivelando costosa e poco efficace come testimoniano i roghi in più zone della Campania». All'attacco dell'amministrazione regionale anche l'ex governatore Stefano Caldoro: «Dalla giunta di sinistra solo chiacchiere - ha detto l'ex presidente - le stesse messe in campo per le ecoballe. Dovevano scomparire in tre anni e sono tutte lì. Servirebbe più pudore e qualche imbarazzato silenzio».

(ha collaborato Oscar De Simone) Leggi l'articolo completo su
Il Mattino