Ci sono luoghi a Napoli dove l’emergenza terremoto è appena finita. Dove il tempo si è fermato tra le macerie in strada e dove gli espropri per la...
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Erano gli anni Ottanta quando il Comune iniziò ad appropriarsi dell’edificio, lungo via Napoli, per restaurarlo e metterlo in sicurezza. Ma così non è stato. Nel corso dei decenni le mura perimetrali, già lesionate dal terremoto, iniziarono a sgretolarsi crollando su se stesse. Anche per questo motivo, fu chiusa la bottega di un fornaio all’interno del cortile. Da allora – quasi un decennio fa – il degrado è stato inarrestabile. La vegetazione è cresciuta indisturbata e ha coperto le macerie e i rifiuti gettati dalla gente in strada.
Non solo. Lo stato di abbandono ha attirato animali come blatte, topi e serpenti che frequentemente “fanno visita” agli abitanti dei palazzi limitrofi.
«È una situazione insostenibile – commenta Vincenzo Viola dell’associazione Vivendo Ponticelli – che denunciamo da tempo. Questo edificio è diventato un grande immondezzaio e i crolli sono sempre più frequenti. All’interno è stato gettato di tutto e nella stagione calda la puzza è insopportabile. Oltretutto gli abitanti dei palazzi accanto sono costretti a chiudersi in casa per non essere invasi dai topi e dai serpenti che vivono tra le macerie. Il complesso è del Comune di Napoli che dopo quasi trent’anni l’ha acquisito, è una bomba ecologica al centro di Ponticelli e mette costantemente a rischio la nostra salute. È necessario bonificare l’area per metterla in sicurezza una volta per tutte».
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Il Mattino