Napoli Est, il pressing di Prezioso: «Servono più infrastrutture»

Decine di interventi, un unico filo conduttore: la necessità di trasformare in attrattiva per gli investitori la zona orientale della città

Ambrogio Prezioso in platea
Infrastrutture, mobilità, scuola, sanità e sicurezza. Questa la ricetta per il rilancio di Napoli est. Se n'è discusso ieri nell'ambito del convegno -...

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Infrastrutture, mobilità, scuola, sanità e sicurezza. Questa la ricetta per il rilancio di Napoli est. Se n'è discusso ieri nell'ambito del convegno - il primo di una lunga serie - organizzato dall'associazione Est(ra)Moenia, presieduta da Ambrogio Prezioso, presso l'aula magna dell'Università Federico II di San Giovanni a Teduccio. Decine di interventi, ma un unico filo conduttore: la necessità di trasformare in attrattiva per gli investitori la zona orientale della città. Un messaggio che non a caso arriva da un parterre che fa della partnership pubblico-privato il suo cavallo di battaglia. Un patto, l'ennesimo, tra istituzioni locali e mondo dell'imprenditoria. «I progetti non possono essere calati dall'alto» ha sottolineato Prezioso, aggiungendo che ci sono imprese pronte a investire: «La priorità è connettere la zona che va da piazza Garibaldi fino all'aeroporto verso i territori di San Giovanni, Barra, Ponticelli. Occorre farlo - analizza il presidente Est(ra)moenia - spendendo il debito buono del Pnrr e sfruttando il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) della Città metropolitana».

«Quest'area è fondamentale per lo sviluppo della città» ha evidenziato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. «Ciò consentirà - ha insistito l'ex rettore - non solo di migliorare tutta l'accessibilità, a partire da piazza Garibaldi fino al Centro direzionale, ma anche la trasformazione della linea di costa che, attraverso il recupero dell'ex Corradini e la realizzazione della passeggiata a mare, permetterà di riconnettere anche San Giovanni con il mare». Sul progetto Porta est ha aggiunto: «A noi interessa la parte infrastrutturale. Tutto è legato all'accessibilità di piazza Garibaldi: bisogna realizzare il vecchio progetto che prevedeva l'accesso dalla parte retrostante di piazza Garibaldi, per il parcheggio e per gli autobus, la nuova stazione dell'Eav, il tombamento e la copertura del passante ferroviario, insieme a un intervento importante di investimento sul Centro direzionale, sia per un intervento di ristrutturazione complessiva che di connessione con la stazione centrale». Nel corso del convegno - il prossimo si terrà il 16 dicembre - è stato presentato il progetto Parco lineare, a cura degli architetti Giancarlo Scognamiglio, Marina Habetswallner ed Elvira Romano, che nel 2019 hanno ricevuto dalla Metropolitana di Napoli l'incarico di redigere il progetto di riqualificazione dei luoghi serviti dalle nuove stazioni della linea 1 piazza Poggioreale e largo Tribunale, e della progettazione di un parco urbano a servizio dell'area est compreso fra le due stazioni. L'obiettivo sarà ricucire da un punto di vista architettonico, urbanistico e paesaggistico, la zona in uno spazio unico dedicato al verde, allo sport e al tempo libero. 

Sono stati anche analizzati i risultati di uno studio condotto dall'Università Luigi Vanvitelli e coordinato dal professore Armando Cartenì sull'accessibilità dell'area orientale di Napoli. Lo studio evidenzia come oggi mediamente ogni napoletano per muoversi in città ha disponibile una stazione ferroviaria o una fermata di tram a poco più di 10 minuti a piedi da casa, a fronte di una accessibilità pedonale alle attuali stazioni ferroviarie dell'area est di oltre 20 minuti. Nel suo intervento, Matteo Lorito, rettore della Federico II ha ricordato: «Napoli Est è un'area strategica molto importante, siamo partiti con San Giovanni e andremo avanti fino a Ercolano». Per Angelo Lancellotti, presidente Ance Napoli, «il dibattito sull'area orientale fa emergere la necessità di una fase di confronto e analisi che riporti l'attenzione su una visione strategica di città». Andrea Annunziata, presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale, ha rimarcato: «Il futuro della zona orientale passa per un confronto con enti locali, territoriali e parti sociali, che hanno un unico grande interesse: lo sviluppo del settore del turismo e delle merci sul corto e lungo raggio da Molo Beverello a Napoli Est». Umberto De Gregorio, presidente Eav, ha invece annunciato l'acquisto di 40 nuovi treni della Circumvesuviana, che porteranno così a 100 la flotta dei convogli. «Lo sviluppo della zona est di Napoli dipende moltissimo dalla sua accessibilità e dalla logistica» è il pensiero di Ennio Cascetta, docente di Ingegneria dei trasporti dell'Università Mercatorum, che ha incalzato: «Il completamento della metropolitana consentirà a breve di aumentare radicalmente l'accessibilità su ferro, anche se preoccupa il rallentamento dei lavori verso Capodichino». I due assessori, Edoardo Cosenza (alla Mobilità comunale) e Bruno Discepolo (all'Urbanistica regionale) concordano sul fatto che «Napoli est rappresenti un asset strategico in una prospettiva di rilancio e di sviluppo sostenibile per una riqualificazione ambientale dell'intera città metropolitana». 

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Il Mattino