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Da impianto industriale a spazio green sul mare. Il Comune di Napoli lavora per riqualificare l'ex depuratore di strada Boccaperti a San Giovanni a Teduccio, nella zona orientale di Napoli. Il sito, dismesso da molti anni, sarà trasformato in area aperta al pubblico utilizzando otto milioni di risorse pubbliche.
L'iter per riqualificare l'enorme spazio sul litorale di Napoli Est è complesso. Ci sono a disposizione sette milioni del CIS, ovvero il contratto istituzionale di sviluppo, 'Vesuvio-Pompei-Napoli'. Un ulteriore milione di euro proviene dalle risorse destinate alla bonifica delle aree comprese nel SIN 'Napoli Orientale'. Si smantellano le strutture dell'ex depuratore mentre resterà sempre attivo l'impianto di sollevamento delle acque nere gestito dalla società comunale Abc Napoli. In questi mesi gli uffici del Comune di Napoli hanno lavorato affinché si possa procedere alla rimozione delle due cisterne da tempo posizionate negli spazi di strada Boccaperti. Si tratta di vasche che contengono acque reflue recuperate in città nel corso di una indagine su presunti illeciti smaltimenti di acque del 2012.
A febbraio scorso il privato ha chiesto la restituzione degli scarrabili collocati a San Giovanni. A smaltire il materiale e prelevare le cisterne sarà la medesima ditta per una questione di celerità ed economicità così da «evitare ulteriori aggravi di spesa per l’ente derivanti anche dalla scadenza del certificato analitico del materiale». L'affidamento diretto è coperto con oltre 12mila euro di fondi comunali.
Dunque, nei prossimi anni il sito industriale lascerà spazio a una terrazza con verde e pista ciclabile. Il progetto - presentato da Edoardo Cosenza, assessore alle infrastrutture e alla mobilità del Comune di Napoli, alla Municipalità di Napoli Est - permetterà di collegare le due spiagge di San Giovanni a Teduccio, quella del Municipio e quella di Pietrarsa. Altro complesso lavoro da portare avanti, invece, riguarda il risanamento ambientale del lungomare le cui acque sono interdette alla balneazione da anni negando ai residenti un bene pubblico e alla città una attrattiva turistica.
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