Napoli, assemblea nell'ex mercato di Sant'Anna di Palazzo: ipotesi centro giovanile

Un centro giovanile con spazi dedicati allo sport, alla cultura, alla ricreazione per riqualificare così l’intera area urbana. Sarebbe questa una possibile nuova...

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Un centro giovanile con spazi dedicati allo sport, alla cultura, alla ricreazione per riqualificare così l’intera area urbana. Sarebbe questa una possibile nuova destinazione di uso per l’ex area mercatale di Sant’Anna di Palazzo, la struttura di 400 metri quadri, realizzata dall'architetto Salvatore Bisogni, che si trova in vico Tiratoio, nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Il progetto, dal titolo «… e Adesso?» – promosso da Acen, l'Inail e Ispettorato del Lavoro  – è stato presentato stamattina all’amministrazione comunale e municipale nel corso di una assemblea pubblica  dagli studenti dell'Istituto Tecnico Geometri Della Porta-Porzio. Quella dei ragazzi è un’idea, nata durante un percorso di alternanza lavoro, che punta non solo alla riqualifica del bene monumentale da anni in disuso, ma al recupero dell’intera zona coinvolgendo i residenti in attività ludiche e sociali, e dando loro la garanzia di un presidio fisso di polizia, che incoraggerebbe anche i turisti a visitare i Quartieri.

   
La struttura era diventata col tempo una discarica a cielo aperto, fino alle recenti operazioni di bonifica. Un’iniziativa sostenuta dal Comune di Napoli attraverso l’assessorato ai Giovani e al Patrimonio guidato da Alessandra Clemente, e dalla prima municpalità. «Abbiamo passato venti giorni a risanare questo luogo nel tentativo di recuperare la memoria storica di questa struttura anche con l'aiuto della facoltà di architettura dell'Università Federico II – ha sottolineato la Clemente-  abbiamo chiesto proprio ai ragazzi e ai residenti di riflettere su un’idea di riqualificazione per questo luogo». Un punto di raccolta differenziata, ma soprattutto presidi per i bambini, momenti di arte e di spettacolo sono state le prime istanze avanzate dagli abitanti. «Negli anni ottanta in queste zone si sparava ogni giorno. Mentre invece oggi sono pieni di turisti - ha continuato l'assessore - Personalmente immagino questo luogo come vetrina dell'artigianato dei Quartieri e della cultura del lavoro, che per noi resta l'arma più importante per combattere ogni giorno tutto ciò che è degrado e abbandono, ma anche criminalità organizzata e spari nella nostra città».
 

Un percorso di riconversione che si prospetta lungo, e che al momento non ha ancora trovato un sostegno economico su cui poter gettare le basi. Di qui l’appello del presidente della municipalità Francesco de Giovanni di Santa Severina a tramutare le idee in azioni concrete. «Siamo all’inizio di un percorso lungo di urbanistica partecipata che richiede un finanziamento certo, che sia di natura pubblica o anche privata – ha evidenziato – non lasciamo trascorrere troppo tempo per dare atto al progetto».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino