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È un grande messaggio di unione, all’insegna dell’inclusione sociale, quello che si è alzato questa mattina dalla centralissima Galleria Umberto I di Napoli. Dove è andata in scena «la festa dell’Epifania delle Scuole della Pace», in conclusione delle celebrazioni natalizie in città.
L’evento, organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio con il sostegno degli assessorati alla Scuola ed ai Giovani di Palazzo San Giacomo e la Fondazione Banco di Napoli, ha portato più di un sorriso negli occhi allegri degli oltre 400 bambini e bambine, provenienti da ogni parte del mondo ma residenti nel capoluogo campano, che hanno gremito gli spazi del celebre monumento partenopeo.
La maggioranza dei giovanissimi, veri protagonisti della giornata, arriva da paesi che si trovano, ancora al momento, in guerra. Numerosi gli ucraini presenti insieme a tanti altri bimbi provenienti da altrettanti teatri di sangue sparsi in giro per il globo, come ad esempio una famiglia siriana arrivata in Italia solo la scorsa estate che ora ha trovato riparo e serenità sotto l’ombra del Vesuvio.
«Segui la stella» è lo slogan scelto per la giornata di festa aperta con uno speciale coro multiculturale che si è esibito sulle note più celebri delle canzoni natalizie, accompagnato da due giovanissimi musicisti: una violinista ucraina e un flautista algerino. Successivamente è stata la volta della rievocazione del presepe vivente con i re magi che per l’occasione hanno consegnato al Bambino di Betlemme - al posto dei tradizionalissimi oro, incenso e mirra – un cesto pieno zeppo di messaggi con su scritto la parola pace in ogni lingua del mondo. Ma il momento più emozionate è arrivato al termine dell’esibizione con la visita, a sorpresa, della befana che ha consegnato ad ogni presente una calza ricca di dolciumi.
«Natale deve essere una festa per tutti - racconta Paola Cortellessa, coordinatrice delle Scuole della Pace della Comunità di Sant'Egidio - Oltre ai bimbi delle otto Scuole della Pace, attive in diversi quartieri, sono intervenuti oggi più di 70 piccoli ucraini e tanti altri di molte diverse nazionalità, per offrigli un momento di incontro all'insegna dell'amicizia e di festa per tutti».
Solo nella città partenopea sono diverse centinaia i giovanissimi che frequentano i centri, completamente gratuiti, partoriti dalla comunità di Sant’Egidio proprio per prevenire le cause del progressivo allontanamento dal circuito scolastico. Le Scuole della Pace di Napoli si trovano infatti in luoghi in tal senso nevralgici della città come i quartieri periferici di Scampia e Ponticelli o i rioni, definiti a rischio, del centro antico. «Qui – chiarisce Francesca Sepe, volontaria del movimento, legato alla Comunità di Sant'Egidio, “Giovani per la Pace” – impariamo insieme con i bambini a costruire la pace per vivere tutti integrati nella nostra città. Quello che lanciamo oggi è difatti proprio un grande messaggio di pace che parte da Napoli per arrivare lontano».
«Le Scuole della Pace – evidenzia l'assessora all’Istruzione del Comune di Napoli, Maura Striano - fanno parte del nostro sistema educativo ed abbiamo voluto partecipare con entusiasmo a questo evento.
«Come Comune di Napoli – ha osservato invece l'assessora alle Politiche Giovanili, Chiara Marciani, ricordando le diverse iniziative solidali promosse nelle ultime settimane da Palazzo San Giacomo, a partire del “Giocattolo Sospeso” - oggi abbiamo voluto dare un piccolo pensiero, la calza della Befana, a tutti i piccoli che ci hanno accompagnato in questa bella iniziativa in Galleria».
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