Genitori in piazza contro alcol e droga. Recitava così lo striscione dietro il quale stamattina circa un centinaio di genitori sono scesi in piazza a Napoli per dire...
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Il corteo ha sfilato da piazza Matteotti, attraversato via Medina, per poi raggiungere Palazzo San Giacomo, dove una delegazione dell'associazione “Donne per il sociale” - promotrice della protesta - è stata ricevuta dall'assessore all'istruzione Annamaria Palmieri, che ha fatto le veci del sindaco Luigi de Magistris, a Roma per impegni di natura istituzionale.
La richiesta dei genitori – messa nero su bianco in un documento da consegnare all’amministrazione comunale e al questore Antonio De Iesu - è quella di sollecitare le massime autorità cittadine all’intensificazione dei controlli, attraverso il ricorso alle unità cinofile e il rafforzamento di presidi all’esterno dei baretti, i locali della movida napoletana. Il gruppo di mamme e papà chiede inoltre l’istituzione di un sito web attraverso il quale monitorare l’acquisto dei biglietti per accedere ai locali: uno strumento per consentire, con una registrazione online, di avere contezza del numero di persone presente nei locali e di conoscerne l’identità. Un meccanismo che consentirebbe di vietare l'ingresso a soggetti ritenuti pericolosi e di individuare giovani che abusano di alcol: per quelli che oltrepassano il limite più di due volte scatterebbe una sanzione, consistente nel divieto di questi di frequentare il locale o il bar per un periodo di tempo che varia di caso in caso.
«Chiediamo l'aiuto delle istituzioni ad applicare delle leggi già esistenti o a rivedere quelle obsolete: l'alcol è vietato ai minori di 16 anni, ma a 17 e 18 anni di certo non fa bene ubriacarsi – ha sottolineato Patrizia Gargiulo, anima e organizzatrice della manifestazione - Quello a cui teniamo tantissimo, come già accade in alcuni Paesi vicini, è l'alcol test all'ingresso e all'uscita delle discoteche in modo da evitare che i ragazzi entrino già ubriachi».
Il numero dei partecipanti alla manifestazione si è dimostrato inferiore rispetto alle migliaia di adesioni che i promotori avevano raccolto nei giorni scorsi, via social e non solo. Una risposta deludente, che l’organizzazione motiva con il fatto che «si tratta di un giorno della settimana e molti non sono riusciti ad avere dei permessi, ma ci sono vicini e ci seguono». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino