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«Oggi Annalisa grida dal Paradiso che la sua morte è stata vana». Don Luigi Merola, ex parroco di Forcella, non usa mezzi termini per definire il «non cambiamento» che ha investito il quartiere a 17 anni dalla morte di Annalisa Durante. «In maniera triste - continua il sacerdote - devo constatare che l'unico rinnovamento nella volontà di riscatto di un intero rione l'hanno realizzato l'associazione dedicata a lei e Giovanni Durante, il papà della vittima. Mentre le istituzioni a tutti i livelli, Regione, Comune e Municipalità, non sono state in grado di sconfiggere l'illegalità, nonostante la morte innocente di un'adolescente».
Era la sera del 27 marzo 2004, quando una ragazzina di 14 anni, dagli occhi chiari e dai lunghi capelli biondi, sorrideva felice con le amiche con cui si era intrattenuta a chiacchierare sotto casa, in via Vicaria Vecchia. Sogni e speranze infranti, d'improvviso, da un proiettile che colpì Annalisa nel corso di uno scontro a fuoco tra i clan Giuliano e Mazzarella. Una morte innocente che, all'epoca, ha acceso i riflettori su un quartiere dimenticato.
Ma dopo la ristrutturazione dell'ex Supercinema, dove oggi sorge la Biblioteca Durante, tutto è tornato come prima.
A ricordare Annalisa a 17 anni dalla scomparsa è Giuseppe Perna, presidente dell'associazione Durante: «Ci auguriamo che lei indichi a Forcella la strada della rinascita, sia in termini di sicurezza con una maggiore presenza di forze dell'ordine, sia con la rigenerazione urbana». L'associazione porta avanti con impegno la memoria della ragazza attraverso attività di lettura, musica, arteterapia e percorsi di cittadinanza attiva: per citarne alcune la Biblioteca con oltre 7mila libri, la Baby Song, la ludoteca, i punti lettura Baby Reading, l'App Zona Ntl - Napoli, Turismo e Legalità e la Comunità Slowfood Forcella. «In quest'ultimo anno si è sviluppata la sinergia con altre realtà del territorio per promuovere la rinascita sociale, culturale e ambientale del quartiere. FaRe Comunità è infatti il progetto sostenuto da Fondazione Banco di Napoli, con cui abbiamo presentato a Comune e Municipalità una proposta per riqualificare con installazioni artistiche il tratto tra via Vicaria Vecchia e via Forcella, che conduce alla Y pitagorica simbolo del rione passando per le chiese di Santa Maria a Piazza e di Sant'Agrippino». «Sicurezza però non significa solo che lo Stato deve essere presente - rimarca Perna - se non si parte dai cittadini coinvolgendoli nella cura degli spazi pubblici non cambierà mai nulla».
Dal Comune, nel cimitero dove la ragazza è sepolta, un fascio di rose bianche per ricordarla. «Bianche come la purezza di Annalisa - ha detto l'assessore alla sicurezza Alessandra Clemente - e del gesto di generosità dei suoi genitori che autorizzarono l'espianto degli organi». «Una bella iniziativa - risponde il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli - ma spiace ricordare che per lei non sia mai stato realizzato un murale o un altarino. Stride la lenzuolata organizzata in memoria di Ugo Russo e l'assenza di iniziative simili per Annalisa, che meriterebbe di essere ricordata con omaggi pubblici». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino