Il direttore generale dell'Asl Napoli 1, Mario Forlenza, sarà convocato nei prossimi giorni in Procura per essere ascoltato come testimone nell'ambito...
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Quella penale non è l'unica inchiesta avviata sul San Giovanni Bosco. Anche l'Asl si è attivata, soprattutto a seguito dei vari episodi di denunce di presenze di formiche. I casi sono stati più di uno negli ultimi due mesi. Sono stati segnalati insetti sul corpo di una paziente intubata e sul viso di un paziente ricoverato in Rianimazione, e poi in uno dei bagni del presidio. Quanto basta per istituire una commissione di inchiesta e incaricare un pool di esperti di compiere le verifiche necessarie a capire cosa sia accaduto: le cause del fenomeno, le eventuali inadempienze igienico-sanitarie, una analisi, eventualmente indicando le possibili azioni correttive da attuare per fare in modo che fatto analoghi non si ripetano.
Agli atti di inchiesta ci sono denunce e testimonianze, documenti e i video con cui sono state diffuse, sui social e attraverso i media, le segnalazioni relative alla presenza di insetti in ospedale. Era il 10 novembre scorso quando scoppiò il primo caso al San Giovanni Bosco. Un video girato con uno smartphone e denunciato dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli mostrava le formiche sul corpo di un'anziana paziente intubata. La paziente 70enne, una donna dello Sri Lanka, è deceduta un mese dopo per complicanze legate al suo grave stato di salute ma l'immagine del suo corpo ricoperto di formiche ha spinto sua figlia a presentare una querela in Procura con l'ipotesi di abbandono di incapace e lesioni colpose. L'ultimo episodio risale invece al 3 gennaio scorso quando i familiari di un paziente 78enne ricoverato in rianimazione hanno notato una formica sul volto dell'uomo. I familiari chiamarono i carabinieri. Mentre lo scorso 5 dicembre gli inquirenti, dopo accertamenti, disposero la chiusura del punto ristoro e del bar del nosocomio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino