Napoli, Fridays For Future in piazza contro il G7 di Capri: «Rischiamo guerra mondiale»

Gli ambientalisti volevano raggiungere l’isola dei Faraglioni per consegnare un foglio di via ai presenti

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Giustizia climatica e giustizia sociale si fondono nelle rivendicazioni dei circa trecento “anti G7”, scesi oggi in corteo lungo le strade di Napoli per contestare...

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Giustizia climatica e giustizia sociale si fondono nelle rivendicazioni dei circa trecento “anti G7”, scesi oggi in corteo lungo le strade di Napoli per contestare l’ultima giornata di lavori del summit dei ministri degli Esteri in scena sull’isola azzurra.

Mentre in tutta in Italia gli studenti manifestano per lo sciopero globale per il clima indetto da Fridays For Future, nel capoluogo campano si protesta anche «contro i signori della guerra» riuniti a Capri. «Quello di oggi non è un G7 come gli altri – motiva Davide Dioguardi, portavoce nazionale di Fridays For Future – è un vertice macchiato dal sangue del popolo palestinese che si conclude con la notizia della risposta israeliana all’Iran: contestiamo questi signori perché, irresponsabilmente, stanno conducendo il nostro pianeta verso uno scenario terrificante».

Gli ambientalisti volevano raggiungere l’isola dei Faraglioni per consegnare, simbolicamente, un foglio di via ai presenti, materializzato in un mega biglietto di sola andata: «Partenza Porto di Napoli. Destinazione: terza guerra mondiale», questi i dati di viaggio ritratti sul maxi tagliando portato alla testa del corteo partito in mattinata da piazza Garibaldi.

La tensione è salita quando la marcia, promossa da Fridays For Future insieme alla Rete studentesca per la Palestina di Napoli, ha deviato il suo percorso - stabilito con la Questura – raggiungendo prima via Marina e poi Calata Porta di Massa. All’arrivo dei manifestanti - “armati” con salvagenti e materassini gonfiabili - agli imbarchi per Capri, davanti al Varco Immacolatella, il corteo è stato respinto, da un cordone di Polizia e carabinieri in tenuta antisommossa, con una carica di alleggerimento. Dopo i tafferugli, gli studenti hanno poi inscenato una breve assemblea nel piazzale antistante l’arrivo delle imbarcazioni che trasportavano le varie delegazioni di ritorno dal G7 caprese. 

«In tempi non sospetti il G7 dei ministri degli Esteri si sarebbe svolto per parlare di transizione ecologica, oggi invece si pensa solo a fare la guerra» osserva armeggiata Ottavia Matichecchia, del Coordinamento studentesco Kaos. «Per noi – aggiunge Luca Napolitano, attivista del Laboratorio Insurgencia – questi signori non sono i benvenuti nella nostra terra: non accettiamo che sette guerrafondai decidano da soli del nostro futuro, come giovani siamo contro ogni guerra e per la liberazione del popolo palestinese».

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Il Mattino