Sono fuggite dalla Nigeria con la promessa di una vita migliore, hanno affrontato peripezie di ogni genere - soprusi, abusi sessuali, reclusione in Libia, percosse e violenze -...
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Agli agenti si sono rivolte grazie ad una loro connazionale, preoccupata dallo loro stato di salute e di privazione. Il calvario delle due ragazze, che hanno poco più di 16 anni, è iniziato quando dal loro Paese sono partite alla volta della Libia, con la promessa di un futuro roseo in Italia. Lì, la giovane incinta, ha raccontato di essere stata indotta a prostituirsi. Sfuggita ai suoi aguzzini è stata poi chiusa in una sorta prigione, gestita dai trafficanti di essere umani, dove ha subìto violenze fisiche e sessuali. Il rilascio è avvenuto solo dopo il pagamento di un riscatto, da parte dei suoi familiari.
Lo scorso ottobre la partenza e l'arrivo in Sicilia, in una struttura di accoglienza, nella quale ha scoperto di essere incinta.
Il Mattino