Napoli, nella Galleria Umberto I arriva Mondadori: libri per tutti i gusti fino al Giappone

Le prime foto dello store in costruzione: «L’inaugurazione avverrà entro due mesi»

L'esterno della nuova Mondadori foto di Paolo De Stefano
I libri sono incastrati su mensole che si arrampicano in forme non lineari, quasi ovalizzate, che si chiudono in cima con archi a sesto acuto. Un salotto lettura con poltrone...

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I libri sono incastrati su mensole che si arrampicano in forme non lineari, quasi ovalizzate, che si chiudono in cima con archi a sesto acuto. Un salotto lettura con poltrone gialle e una grande maschera rossa di Pulcinella. Piante. Poi l’area giochi per i giovani, più una zona in cui gli scaffali sono scaffali dedicati ai manga giapponesi. Una delle scalinate grigie che portano al piano superiore consente l’accesso verso l’hub del co-working. Questi appena descritti sono gli arredi glamour e di ultima generazione della nuovissima mega Mondadori che aprirà in Galleria Umberto.

È tutto pronto, e il design è decisamente interessante. A comunicarlo è stato lo stesso colosso dell’editoria, via social: «Pensavate ci fossimo dimenticati di voi? - recita il video - Suvvia…venite con noi per un piccolo spoiler tour». «Entro due mesi al massimo - spiegano dalla proprietà dei locali - Mondadori aprirà. Di sicuro l’attività inizierà prima dell’estate». I tempi sono ancora più stretti per l’inaugurazione di Starbucks.

La caffetteria in stile americano e la libreria sono due tasselli fondamentali nell’ottica del rilancio del monumento del Risanamento partenopeo, atteso da tempo, dopo la firma del protocollo tra istituzioni e dopo una campagna di stampa lanciata da queste pagine a dicembre del 2021. Le inaugurazioni, che erano previste già nei mesi scorsi (intorno a Natale, per Starbucks), sono slittate di qualche mese a causa della necessità di ottenere permessi da parte della Sovrintendenza. Vicissitudini che avevano portato, a fine 2023, alla sospensione dei lavori di ristrutturazione da parte della polizia municipale. Tutto, in ogni caso, è stato risolto. Alla Mondadori «mancano ancora due permessi, ma finalmente siamo in dirittura d’arrivo», proseguono dalla proprietà. A maggio, quasi sicuramente, la Galleria Umberto avrà finalmente uno spazio culturale unico nell’epicentro del turismo di via Toledo e dintorni. Starbucks alzerà la saracinesca ancora prima: si aspetta un ultimo ok la settimana prossima, e poi entro 10 giorni - che serviranno a ultimare i dettagli dei lavori nei locali - si partirà. Probabilmente entro fine aprile. E da allora partirà anche la svolta per l’indotto della Umberto I.

Un rilancio commerciale, ma non solo. I passi verso la conquista del decoro, nel monumento, sono già cominciati. Dopo i numerosi incontri all’Ente di Governo, presieduti ultimamente dal prefetto Michele di Bari per coordinare le operazioni e le esigenze di operai, abitanti e commercianti, i lavori di rifacimento delle pavimentazioni distrutte da anni - come più volte annunciato da Il Mattino - hanno preso il via. Il cantiere è stato allestito dal lato del San Carlo e si procederà a step – secondo i piani di Palazzo San Giacomo. «Siamo soddisfatti che una nuova libreria apra in città, specialmente in Galleria Umberto – è il commento del vicesindaco e assessore all’Urbanistica Laura Lieto - Siamo nel cuore del sito monumentale che comprende Palazzo Reale, il San Carlo e il Plebiscito, sul quale il Comune sta investendo risorse e progetti per la riqualificazione urbana».

Proprio in quest’area, precisamente in piazza Municipio, tra un paio di settimane verrà installata anche la grande scritta “brand Napoli”, dove i visitatori potranno scattare selfie come nelle altre grandi città d’arte capitali del turismo. Per il restauro di pavimenti e dei 152 lucernai, il Comune ha stanziato fondi per 1,6 milioni. Altre risorse, sostanziose, sono stanziate per i cancelli “artistici” con cui, entro la fine dell’anno - come annunciato dall’amministrazione e dalla Prefettura - sarà chiuso di notte il monumento del Risanamento napoletano. Più libri o bistrot e meno raid notturni delle babygang. La Umberto I sembra aver imboccato la via della rinascita.

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Il Mattino