Galleria Vittoria di Napoli, lavori ancora al palo: tempi lunghi, estate a rischio

Galleria Vittoria di Napoli, lavori ancora al palo: tempi lunghi, estate a rischio
Al festival delle promesse mancate sulla riapertura della galleria Vittoria si aggiunge un nuovo partecipante, si tratta del sindaco de Magistris il quale, esattamente un mese fa,...

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Al festival delle promesse mancate sulla riapertura della galleria Vittoria si aggiunge un nuovo partecipante, si tratta del sindaco de Magistris il quale, esattamente un mese fa, promise, in un’intervista al nostro giornale, l’inizio dei lavori entro i primi giorni di giugno. Siamo già alla metà del mese, dentro la galleria non si muove nulla e non ci sono svolte nemmeno fuori della galleria, perché l’accordo con l’azienda che si occuperà dei lavori non è stato ancora nemmeno perfezionato.

L’assessore Clemente, che si occupa personalmente della questione, continua a macinare incontri su incontri, riunioni su riunioni, ma le difficoltà e la burocrazia si susseguono e ogni giorno allontanano il traguardo che sembra pronto ad essere tagliato. 

Il progetto esecutivo, annunciato come ultimo baluardo contro la realizzazione dei lavori, non è servito a sbloccare la situazione e a consentire la firma dell’accordo con l’Anas che dovrà (dovrebbe) occuparsi materialmente delle operazioni. Prima ci si sono messi gli uffici legali che hanno voluto esaminare con profonda attenzione i documenti, poi sono intervenuti gli incontri “a tre” con tutti i soggetti coinvolti, che hanno richiesto ulteriori giorni di lavoro. Adesso la situazione dovrebbe essere davvero alla svolta e da Palazzo San Giacomo, nelle prossime ore, potrebbe arrivare la notizia dello sblocco della situazione anche se, per adesso, tutto tace. 

Il fatto è che per risistemare la galleria Vittoria non bastano i 600mila euro sbandierati dalla Giunta comunale come un grande risultato economico: secondo il nuovo progetto servono due milioni che, però, in qualche modo sono stati trovati. Li verserà Reti Ferroviarie Italiane nell’ambito del vecchio accordo per l’ingresso dell’alta velocità a Napoli. In quei giorni l’azienda ferroviaria promise versamenti per sistemare la viabilità cittadina, c’era un residuo di due milioni da utilizzare, e il Comune ha chiesto a Rfi di aprire il portafogli. Ad eseguire i lavori sarà L’Anas, anch’essa, come Rfi, del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Ad occhi ingenui sembrerebbe una facilitazione: due aziende che appartengono allo stesso gruppo potrebbero far diluire la burocrazia. Invece non è così, si tratta comunque di due strutture separate ed autonome, sicché per far quadrare la questione galleria Vittoria bisogna aprire tavoli a tre e cercare di mettere tutti d’accordo. Adesso quell’accordo sembra a un passo, almeno così spiega l’assessore Clemente da settimane, però finché non c’è la firma ufficiale non esistono certezze.

La questione sta generando maretta dentro palazzo San Giacomo perché l’avvio dei lavori avrebbe dovuto portare, rapidamente, all’unico risultato ritenuto utile dall’attuale amministrazione: la restituzione del lungomare liberato ai napoletani. Quel Lungomare che dieci anni fa venne pedonalizzato è la più fulgida bandiera dell’amministrazione arancione, de Magistris non vuole avviarsi verso la prossima scadenza elettorale senza il “suo” lungomare liberato, sicché ha chiesto di muovere mari e monti per riuscire nell’impresa.
Ecco, dunque, che nell’accordo con la ditta che dovrà eseguire gli interventi, è stato aggiunto il dettaglio dei lavori “a metà”: il primo sprint andrà fatto su un lato della galleria per consentire la riapertura di una corsia sulla quale far circolare le auto che, ormai da nove mesi, hanno invaso via Partenope. La restituzione del lungomare liberato, insomma, è diventata determinante per la soluzione di un guaio di viabilità spaventoso come quello della chiusura della galleria Vittoria. 

Si pensava di restituire la passeggiata a mare ai napoletani entro l’inizio dell’estate. Certamente non sarà così perché, secondo la previsione del sindaco, la riapertura di metà galleria dovrebbe arrivare un mese dopo l’inizio dei lavori: se il cantiere aprisse domani (ma non aprirà domani) il primo sprint si concluderebbe alla metà di luglio. E siccome il completamento degli interventi, sempre secondo Palazzo San Giacomo, dovrebbe durare otto settimane, se si partisse domani (ma non si partirà domani) la galleria dovrebbe tornare disponibile alla metà di agosto.

Insomma, l’estate non sarà libera come il sindaco prometteva, i lavori non sono stati immediati come Dema sperava. Tutto fermo per adesso. Magari, però, tra qualche ora ci sarà la svolta. Magari. 

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Il Mattino