Napoli, Gesco scende in piazza: «In un anno duemila posti a rischio»

Napoli, Gesco scende in piazza: «In un anno duemila posti a rischio»
«Cinquecento operatori socio-sanitari da gennaio 2019 resteranno a casa e in un anno si rischia di perdere duemila posti di lavoro». A lanciare l'allarme è...

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«Cinquecento operatori socio-sanitari da gennaio 2019 resteranno a casa e in un anno si rischia di perdere duemila posti di lavoro». A lanciare l'allarme è Sergio D'Angelo, presidente del gruppo Gesco, che promette «barricate» e annuncia la manifestazione di domani pomeriggio alle 16 in piazza del Plebiscito: «Il welfare non è un lusso. La politica dimentica i disabili». Da circa un mese gli operatori socio-sanitari impiegati nei servizi di assistenza per persone con disabilità, anziani, sofferenti psichici, persone con problemi di dipendenze sono in stato di agitazione. «Se si dovesse verificare quanto previsto dalla Asl Napoli 1 - spiega D'Angelo - per quanto riguarda la gestione dei servizi socio-sanitari, ovvero il taglio di un terzo delle prestazioni e impiego di meno di cento operatori sugli attuali 620, ci troveremmo davanti ad un'emergenza, sia lavorativa, sia per l'assistenza ai pazienti. In un anno i posti di lavoro a rischio sono circa 2mila». L'Asl ha infatti previsto lo svolgimento soltanto delle funzioni educative dei servizi finora gestiti dall'Ati con capofila Gesco (e che comprende Solco, Il Pioppo, Icaro e Prodos). In pratica animatori di comunità, educatori e terapisti della riabilitazione nei centri territoriali. Sarebbero eliminati invece tutti gli operatori socio-sanitari, assistenti sociali, psicologi e fisioterapisti. Gli operatori non saranno più previsti nemmeno nelle strutture ospedaliere.

 

Uno stato di agitazione che si tramuterà in protesta. Appuntamento domani pomeriggio alle 16 a piazza del Plebiscito, per iniziativa dell'associazione Tutti a scuola onlus, del gruppo Gesco, di Federconsumatori Campania e Legacoopsociali Campania. «Insieme alla scomparsa delle figure professionali degli operatori socio-sanitari, scompariranno le attività nei servizi di salute mentale per anziani e disabili - tuona il presidente di Gesco - Non è chiaro come da gennaio 2019 la Asl Napoli 1 Centro intenda garantire la prosecuzione dei servizi socio-sanitari e la tutela del lavoro di centinaia di operatori, molti impegnati sui servizi da oltre 20 anni, con un'esperienza che risale alla dismissione dai manicomi e alla realizzazione dei primi servizi per salute mentale, disabilità e tossicodipendenze. Non è chiaro nemmeno il motivo per cui la Asl Napoli 1 stia cercando di trasferire gli operatori dall'Ati guidata da Gesco alla società Coad che gestisce l'assistenza domiciliare, attraverso un trasferimento diretto, nonostante il Tar lo abbia dichiarato illegittimo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino