Napoli, è il giorno buono? Ansia e scongiuri ma pronti alla festa

Alle 20.45 la città si ferma e guarda a Udine: «Questa volta nessun Dia tra noi e il tricolore»

La fontana Spina Corona diventa azzurra
Napoli è rimasta sospesa ancora per un giorno, stavolta senza l’esplosione d’entusiasmo anticipata, ché vincere uno scudetto davanti alla tv non è...

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Napoli è rimasta sospesa ancora per un giorno, stavolta senza l’esplosione d’entusiasmo anticipata, ché vincere uno scudetto davanti alla tv non è affascinante come vincerlo sul campo. E alla fine, forse, Napoli ha guardato con un sorriso il successo della Lazio perché, almeno, stasera potrà sentire crescere la passione man mano che scorreranno i novanta minuti della partita di Udine, e ricostruirà la giusta tensione sportiva che alla fine permette la vera, grande, inesauribile esplosione di gioia.

Napoli ieri s’è svegliata già con un pensiero agli allestimenti della grande festa, colpa di un vento malevolo che ha iniziato a rovinare striscioni e strisce di plastica da palazzo a palazzo, a piegare bandiere esposte ai balconi, a strappare drappi legati alle ringhiere. La mattina s’è consumata con la corsa al salvataggio degli oggetti celebrativi, il pomeriggio invece ha iniziato a far crescere l’emozione, la sera è stata consacrata alla visione di una partita che, in altre occasioni, a Napoli non avrebbe guardato nessuno e che, invece, ieri ha fatto registrare un record all’ombra del Vesuvio: ascolti superiori a quelli di ogni città d’Italia, per una partita in cui non giocavano gli azzurri. La passione fa anche questi scherzi. 

Nessuno ha ammesso di sperare nel tricolore anticipato, eppure in tanti si sono dati appuntamento per guardare assieme la partita della Lazio. In tanti locali pubblici di Napoli, schermi giganti sintonizzati su Lazio-Sassuolo e tavoli prenotati in anticipo per non rischiare di restare fuori dell’eventuale festa-tricolore. La maggior parte dei tifosi azzurri, però, ha preferito riunirsi in casa: una maniera per esorcizzare il momento, una forma d’incontro mascherata da serata tra amici, che non pretendeva d’essere un party tricolore anche se, sotto sotto, in tanti lo sognavano. 

I più attenti hanno notato un inusuale assalto ai supermercati nella giornata di ieri: le riunioni in casa prevedono una adeguata preparazione, sicché c’è stata man bassa, con particolare impennata per le bottiglie di spumante, liquore e vino dedicate al successo degli azzurri. La corsa all’acquisto di bottiglie «da scudetto» c’era già stata alla vigilia del primo match point, fallito domenica scorsa dagli azzurri: «Ma nell’enfasi della giornata speciale vissuta con Napoli-Salernitana, quelle bottiglie sono state aperte, per cui in molti le hanno ricomprate», ci hanno confermato diversi rivenditori in zone diverse della città, Pianura, Secondigliano, San Giovanni. 

Pareva che Napoli non avesse più spazio per altre scenografie. Invece l’avvicinarsi del nuovo momento magico ha scatenato una nuova corsa alle coreografie da strada. Nel tardo pomeriggio la città è stata pervasa da una nuova e intensa iperattività calcistica. 

Da un lato si sono messi all’opera tutti i tifosi che avevano rimosso i loro vessilli per sottrarli al fortissimo vento della mattina, così è ricominciato i tira e molla dei fili lanciati da palazzo a palazzo per far risalire e rimettere in mostra le scritte stampate sui teloni, tutte appassionate, alcune un po’ scurrili, altre colme d’amore, tante piene di ironia verso storiche avversarie. 

Dall’altra parte hanno iniziato a muoversi i ritardatari, quelli che non avevano fatto in tempo a organizzarsi per domenica scorsa e hanno deciso di allinearsi al resto della città per il nuovo appuntamento con lo scudetto. Ancora bobine di plastica azzurra e bianca srotolate lungo i palazzi, nuovi striscioni stesi ai balconi, scudetti di cartone o legno installati davanti alle finestre. Altri affari d’oro per i venditori, abusivi o ufficiali, di materiale giusto per la festa dello scudetto che, dopo un paio di giorni di lieve flessione, hanno nuovamente invaso ogni angolo di Napoli.

Nuovi stock di maglie e bandiere sono stati scaricati sulle bancarelle dove, attualmente, i prezzi sono arrivati a livelli impensabili. Dai giorni di inizio stagione ad oggi, il costo di una maglia non originale del Napoli è passato da otto a 25 euro, quello della bandiera azzurra con i giocatori del Napoli è balzato da 10 a 27 euro (ma sono in vendita bandiere giganti che superano i 50, e anche i 60 euro). La massima crescita percentuale, però, riguarda i cappellini con un qualsiasi simbolo del Napoli che a inizio anno si potevano acquistare a cinque euro mentre ieri erano in vendita, in versione con scudetto tricolore, anche a venti euro con un aumento del 300% nel giro di sei mesi.

Nonostante i prezzi, le bancarelle sono state comunque prese d’assalto nella giornata di ieri e lo saranno anche oggi per il momento della grande festa, previsto prima sugli spalti (e all’esterno) dello stadio Maradona dotato di maxischermi per far vivere al popolo del tifo l’emozione della partita allo stadio nonostante la trasferta, e poi, in caso di definitivo successo, nelle strade della città. 

Il piano previsto dai bancarellari è quello di vivere una giornata da nomadi con una prima sistemazione tutt’intorno allo stadio e poi uni spostamento delle «attività» all’interno delle aree dove è ipotizzato il concentramento dei tifosi, dal lungomare al Plebiscito, dal Centro Storico al Mercato. 

Particolarmente avvincente l’allestimento che è stato realizzato al Rione Luzzatti, dov’è ambientato il romanzo de «l’Amica geniale», quello in cui, nel racconto di Elena Ferrante le protagoniste Lila e Lenù trascorrono la loro infanzia negli anni Cinquanta. La tv ha portato grande notorietà ai luoghi del Rione dove, in occasione dello scudetto, per via del peso del nuovo blasone, è stata preparata una coreografia all’altezza, che coinvolge ciascuna delle strade. 

All’incrocio fra piazza Francesco Coppola e via Nicola Fraggianni campeggia un immenso striscione con la scritta «Campioni 2023»: copre l’intero spazio della strada, da palazzo a palazzo; è realizzato con la pittura azzurra su un telo bianco e ha il sapore di una celebrazione d’altri tempi, come quella del primo scudetto, quando Napoli si ingegnò con mezzi semplici per la celebrazione.  

Particolarmente attenta la scenografia realizzata in uno dei parchi più grandi, e noti, del Rione, quello al numero 44 di via Marino Freccia. L’ingresso è sormontato da uno striscione stampato con il volto di Spalletti in primo piano e quelli dei giocatori a contorno, all’interno del parco è sistemata una gigantografia di Diego Maradona che urla la sua gioia dopo un gol, ogni singolo balcone è dotato di una bandiera o di un vessillo tricolore. 

Alla fine della giornata calcistica, dopo aver finto di non mostrare interesse per il possibile appuntamento con lo scudetto, i napoletani si sono riversati per strada in silenzio, stavolta senza grandi strombazzamenti e senza mostrare tante bandiere, come invece è accaduto domenica scorsa. Si sono salutati con un appuntamento alla grande giornata, quella che andrà in scena oggi, nella quale ciascuno è convinto che, finalmente, si potrà festeggiare. 

Ecco, il vero giorno d’attesa è quello di oggi, quello della trasferta di Udine che può incoronare il Napoli sul trono dell’Italia calcistica. Il popolo azzurro ha saputo attendere con pazienza, ha accettato con serenità di rimandare il momento del trionfo, ha continuato ad allestire le strade e le case, però adesso non ce la fa più: la grande festa deve esplodere, tutti sperano che accada oggi.

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Il Mattino