Napoli, Giubileo 2025: De Luca e Don Battaglia firmano il protocollo d'intesa

Padre Antonio Loffredo: «Riapriremo dieci chiese monumentali della nostra città»

Sotto proposta dell'Arcivescovo di Napoli Don Mimmo Battaglia, è stato sottoscritto oggi il protocollo “Per la valorizzazione del patrimonio culturale e sociale...

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Sotto proposta dell'Arcivescovo di Napoli Don Mimmo Battaglia, è stato sottoscritto oggi il protocollo “Per la valorizzazione del patrimonio culturale e sociale custodito dall'Arcidiocesi di Napoli in vista del Giubileo 2025”. Il protocollo, firmato da Don Battaglia e dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, prevede la valorizzazione del patrimonio culturale e dell'edilizia religiosa ma anche la valorizzazione dei giovani del territorio.

L'accordo, infatti, prevede, in vista del Giubileo 2025, la formazione di giovani, napoletani e campani, nell'attività di presentazione e tutela dei beni culturali della città, in particolare delle chiese e dei luoghi di culto che sono attualmente non aperti al pubblico.

Il progetto è stato presentato da Padre Antonio Loffredo, ex parroco del Rione Sanità e coordinatore di questo progetto: «Questo è un accordo vasto, si svolgerà nell'intera regione ma il cuore, la parte più significativa, la svolgeremo qui a Napoli, riaprendo le chiese monumentali che oggi sono chiuse e facendoci lavorare i giovani. Chiaramente la domanda sarà “come coniguare l'apertura di queste chiese mantenendole gratuite e offrendo posti di lavoro?». Oggi parliamo di questo e stiamo predisponendo una fondazione di partecipazione.

Abbiamo l'ambizione di svegliare il senso di responsabilità della nostra gente del partecipare alla costruzione di una fondazione che possa sostenere questo lavoro, aprendo dieci chiese e mettendo a lavorare i ragazzi.

Come? diventando tutti soci della fondazione, un tipo di azionariato popolare, come il Barcelona F.C. Tra le chiese che riapriremo ci sono chiese monumentali che raccontano la nostra antichissima storia, tra cui Sant'Aniello a Caponapoli, San Pietro a Majella, San Paolo Maggiore ma anche l'Annunziata, per decentrificare il centro storico».

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Il Mattino