Tredicenne aggredita dalle babybulle nel Napoletano: «Nessuno mi ha aiutato»

È ancora sotto choc la tredicenne vittima di un'aggressione avvenuta l'altro giorno nell'area antistante lo stadio di Giugliano, nel quartiere di Casacelle. A...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È ancora sotto choc la tredicenne vittima di un'aggressione avvenuta l'altro giorno nell'area antistante lo stadio di Giugliano, nel quartiere di Casacelle. A denunciare l'accaduto è stata Jane, la mamma dell'adolescente, che ha pubblicato su Facebook il video del brutale pestaggio, di cui si sono rese protagoniste alcune coetanee della vittima, chiedendo agli utenti di condividerlo. La donna, di origini brasiliane, da 10 anni in Italia, ha poi denunciato tutto ai carabinieri della Compagnia di Giugliano diretti dal capitano Andrea Coratza. Ma non è stata la sola. A sporgere denuncia, infatti, anche la mamma di un'altra giovane coinvolta nella zuffa, quella che sarebbe stata identificata come colei che ha più di altre picchiato la tredicenne. I familiari della ragazza hanno raccontato alle forze dell'ordine la loro versione dei fatti e presentato, a loro volta, un certificato medico che dimostrerebbe che anche la loro figlia ha subìto un danno fisico ed è lei stessa parte lesa in questa triste vicenda. Ora i militari dell'Arma dovranno ricostruire quanto accaduto avvalendosi delle testimonianze dei giovani presenti. Sarebbero, infatti, state identificate anche le altre adolescenti che avrebbero preso parte alla zuffa. Due in particolare che, probabilmente, saranno convocate dai carabinieri insieme ai genitori. In realtà le ragazzine non rischiano assolutamente nulla se non una pesante ramanzina dai rispettivi familiari. Le giovani, data l'età, non sono imputabili. Sono tutte tredicenni.

 

Il video che circola sul web mostra chiaramente le cinque adolescenti coinvolte in un violento parapiglia. Le immagini mostrano la vittima accerchiata da tre ragazzine mentre un'altra giovane le sta attaccata e la tira afferrandola per la maglietta. Intanto un'altra adolescente corre verso di loro probabilmente per mettere fine alla zuffa. Intorno a loro altri giovani che non intervengono e che anzi ridono dinanzi al violento spettacolo. Le immagini sono molto confuse e mosse. Non si comprende se le ragazzine in piedi sferrino calci o tentino di separare le contendenti. In ogni caso dopo la zuffa la 13enne è stata accompagnata a casa. «Quando ho aperto la porta - racconta la donna - ho visto mia figlia con la maglia sporca di sangue. Mi sono spaventata». La ragazzina a sua volta ha poi spiegato i motivi dell'aggressione: «Mi hanno accusata di aver violato un account Instagram e di averlo usato. Ma non è vero. Mentre io e l'altra ragazza ne parlavamo lei mi ha dato degli schiaffi e poi mi hanno aggredita prendendomi anche a calci». La tredicenne ha poi raccontato di non essere stata aiutata da nessuno: «Nessuno mi ha dato una mano, solo una mia amica. Ha cercato di separarci». La ragazzina è stata visitata in ospedale con una prognosi di 5 giorni. Per lei tanto spavento e qualche escoriazione. La vicenda è poi esplosa sul web e per la mamma e la giovane sono arrivati molti attestati di solidarietà. «Spero - dice la donna - che queste cose non accadano mai più. È brutto. Ho sempre protetto mia figlia, la seguo moltissimo, non la perdo di vista. Vorrei che gli altri genitori stessero più attenti ai loro figli». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino