Napoli: scappò col gratta e vinci di un'anziana, il tabaccaio va a processo: «Capace di intendere e volere»

Napoli: scappò col gratta e vinci di un'anziana, il tabaccaio va a processo: «Capace di intendere e volere»
Può stare a giudizio. E deve essere ritenuto capace di intendere e di volere, perfettamente in linea con uno stato di coscienza che lo rende «soggetto...

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Può stare a giudizio. E deve essere ritenuto capace di intendere e di volere, perfettamente in linea con uno stato di coscienza che lo rende «soggetto processabile». Cambia la valutazione a proposito di Gaetano Scudellaro, nome conosciuto alla cronaca per la sua impresa poco edificante consumata qualche mese fa, quando - con un gesto rapace - strappò dalle mani di una donna il biglietto vincente gratta e vinci (da 500mila euro), dandosi subito dopo alla fuga.  

Cambia così il quadro nei confronti dell’uomo (marito di una titolare di tabaccheria a Materdei), grazie a una nuova consulenza psichiatrica che porta la firma del perito nominato dal giudice per l’udienza preliminare Di Palma, il magistrato che dovrà valutare la condotta del “tabaccaio” nel corso del giudizio abbreviato che inizierà di qui a qualche giorno.

Ed è stato proprio l’ultimo giudice interessato a questa vicenda a dare inizio ad una svolta, a pochi giorni dall’inizio dell’udienza preliminare. In sintesi, il giudice è andata oltre l’analisi emersa nel corso dell’incidente probatorio, chiedendo un supplemento di verifiche sulle condizioni di salute e sulla tenuta psicoattitudinale del commerciante napoletano. 

Ed è da questo secondo lavoro che spuntano novità che ribaltano completamente le conclusioni della prima perizia. Diciassette pagine, firmate dal professor Alfonso Tramontano, ecco a quali considerazioni approdano le nuove valutazioni dello specialista: «Non vi sono evidenze cliniche e documentali per ammettere che, al momento dei fatti, versasse in una condizione psicopatologica tale da determinare uno stato di mente rilevante in senso forense». Poi il passaggio conclusivo, che sembra allontanare ogni dubbio, almeno alla luce dell’ultimo lavoro sul caso Scutellaro: «Per la piena consapevolezza della vicenda processuale in essere e la disponibilità di risorse cognitive indenni, è capace di stare in giudizio».  

Una sorta di ribaltone, dunque, rispetto a quanto chiarito da un precedente specialista, per il quale il tabaccaio di Materdei non era tecnicamente processuale. Ma da cosa dipende questa nuova valutazione? Indagini condotte dai sostituti procuratori Stella Castaldo e Enrica Parascandolo, si fa leva sulla condotta assunta dal commerciante nella fase del furto del biglietto gratta e vinci, ma anche della trattativa che prova a mettere in piedi, in una serie di comunicazioni. In sintesi, Scutellaro va a depositare il tagliando vincente in una banca di Latina; poi, prova a lasciare l’Italia, mentre stabilisce contatti con i parenti della donna. È il capitolo della tentata estorisione, secondo la quale Scutellaro sibila queste parole al telefono: «Possiamo trovare un’intesa, ci sono tanti soldi... basta che ritirate la denuncia nei miei confronti». 

La storia del gratta e vinci milionario scippato a Materdei fece in breve il giro d’Italia e d’Europa appassionando per giorni l’opinione pubblica e tenendo soprattutto la legittima assegnataria - un’anziana cliente abituale della tabaccheria-ricevitoria di via Materdei - con il fiato sospeso fino all’ultimo. Fino a quando, cioè, non solo il presunto responsabile venne assicurato alla giustizia, ma soprattutto fino al ritrovamento del prezioso tagliando da 500mila euro. Il 22 settembre scorso l’Agenzia delle accise, dogane e monopoli recuperò - in seguito al dissequestro da parte della Procura di Napoli - il biglietto che era stato rubato nelle settimane precedenti, consegnandolo alla 69enne, la quale ha così potuto finalmente incassare la vincita.

Durante i giorni in cui scomparve dalla circolazione, Gaetano Scutellaro progettò e tentò anche di mettere in atto un piago di fuga: il 57enne voleva lasciare Napoli e provò ad imbarcarsi su un aereo a Roma con destinazione le Isole Canarie, ma venne bloccato in aeroporto dalla Polaria: «Mi vogliono rubare il gratta e vinci, devo denunciare una donna», provò a giustificarsi con gli agenti. Una versione, la sua, riproposta anche nell’unica intervista rilasciata dall’indaato al sito iNews24 poche ore prima che fosse arrestato: «Il biglietto l’ho comprato io, volevo fuggire all’estero perché non mi sento sicuro a Napoli. Io non sono il tabaccaio, ma l’ex-marito della titolare. Il biglietto l’ho fatto comprare io da un mio conoscente il giorno prima, alla signora avevo chiesto soltanto di andare a riscuotere la vincita che credevo ammontasse soltanto a 500 euro». 

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Il Mattino