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Enormi ratti corrono tra i cumuli di rifiuti nella discarica a cielo aperto di Ponticelli, quartiere nella zona orientale di Napoli. La strada senza nome che collega via Argine e via Califano da anni è ridotta a una immensa e pericolosa distesa di «monnezza». E ogni giorno c'è qualcuno che si ferma con il proprio veicolo per sversare qualsiasi tipo di materiale.
Carcasse di veicoli, guaine rimosse dai solai, bidoni di vernici e pitture, mobili e ingombranti invadono la carreggiata impedendo il semplice passaggio.
I rifiuti insistono sia nella zona sottostante la rampa di uscita della strada statale sia a ridosso dell'istituto scolastico Marie Curie e dei campi coltivati. A due passi c'è la stazione della Vesuviana Argine-Palasport, intorno ci abitano migliaia di persone. In più occasioni l'Asìa Napoli, azienda municipalizzata del Comune di Napoli, è intervenuta in questi spazi per recuperare parte degli ingombranti e dei rifiuti: si tratta di interventi straordinari che hanno costi altissimi per la collettività. Per recuperare i rifiuti nei terreni, però, occorre una vera e propria bonifica i cui costi sono sempre più consistenti per l'enorme quantità di materiali.
Non è l'unica area di Ponticelli ridotta a discarica. Il fenomeno dello sversamento mette in ginocchio l'intero quartiere della periferia orientale della città con operai e imprese che usano la strada per "evitare" i costi alti dello smaltimento creando danni importanti alla collettività, non solo in termini economici.
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