Don Mimmo Battaglia vescovo di Napoli: «Chiedo a Maria la cura per la nostra gente»

«Affido a Maria le donne di Napoli che lavorano molto più degli uomini»

L'arcivescovo Battaglia
«Se c'è una cosa che io come vescovo di questa nostra città voglio oggi chiedere a Maria per la nostra gente di Napoli è quella di continuare a...

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«Se c'è una cosa che io come vescovo di questa nostra città voglio oggi chiedere a Maria per la nostra gente di Napoli è quella di continuare a crescere nell'arte della cura. Un'arte che, e spero di non essere frainteso, è tutta femminile». Così l'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nel corso dell'omelia per la celebrazione dell'Immacolata che si svolge nella chiesa del Gesù Nuovo.

«Ma - ha sottolineato Battaglia - non nel senso che è appannaggio di un solo genere, non nel senso che va delegata alle donne. No, intendo dire esattamente il contrario: un'arte che va appresa dalle donne, da quelle donne che con la loro tenera forza sorreggono il mondo, che attraverso l'etica della cura tengono in piedi intere comunità, famiglie, relazioni, contrapponendosi alla logica, spesso maschile, di un potere possessivo e cieco più attento ai numeri che ai volti». 

Monsignor Battaglia, ha affidato a Maria «le donne che a causa della violenza e del sopruso hanno perso ogni speranza nel futuro, sentendosi tradite nell'intimo da chi un giorno aveva promesso di amarle e di custodirle. Sii tu la loro consolazione, la carezza che conforta i loro visi ormai timorosi a causa di mani che non hanno offerto carezze delicate ma pugni dolenti».

Nel corso dell'omelia  l'alto prelato ha chiesto a Maria di ridestare in queste donne «la fiducia e di donare loro di credere che c'è ancora possibilità di vita, di nuove primavere, di nuovi inizi perché l'amore del Figlio tuo fa nuove tutte le cose e fa germogliare i fiori perfino tra il grigiore dell'asfalto».

Alla figura della Madonna, monsignor Battaglia ha affidato anche «le donne di Napoli che faticano più degli uomini a trovare spazio nel mondo del lavoro, donne costrette ad accontentarsi di stipendi che gridano vendetta: quante commesse sfruttate, quante donne impiegate nel lavoro nero, piaga della nostra città, quante giovani mandate via perché il loro grembo custodiva una nuova vita. Tu - ha proseguito -dona a queste tue figlie il coraggio a non mollare, a non rassegnarsi, ad andare avanti nella lotta per la difesa dei loro diritti». E nelle battute conclusive dell'omelia, Battaglia ha evidenziato come «un uomo senza dare uguale dignità e possibilità di realizzazione a una donna non potrà cantare mai il magnificat senza il timore di essere rovesciato dal trono tutto maschile che si è costruito». 

Monsignor Battaglia ha aggiunto: «Le madri di Napoli con il loro sacrificio sembrano moltiplicare il pane. Per loro  il reddito di cittadinanza era un aiuto necessario e ora sembrano perdere la speranza in una vita dignitosa». 

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Il Mattino