Spuntano 31 nuovi immobili «fantasma» del Comune di Napoli. Case, negozi e terreni, in parte liberi, ma in maggioranza occupati abusivamente, distribuiti in tutta la...
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E adesso si corre il rischio anche di perdere questi beni, perché la norma «prevede che trascorsi 3 anni dal trasferimento, qualora l'ente non risulti utilizzare i beni trasferiti, questi rientrino nella proprietà dello Stato, che ne assicura la migliore utilizzazione». Un tesoretto finora inutilizzato dal Comune, che si aggiunge a quello dei 20 garage privati, come il Morelli, ed ex cavità, come Napoli Sotterranea, passati al Municipio con il federalismo demaniale nel 2015, i cui contratti oggi sono fermi, anche per contenziosi. Percorso più celere ha avuto, invece, la delibera sul Lido Pola e altri immobili, trasformati in beni comuni. «Ci sono stati dei ritardi perché il percorso è lungo - commenta l'assessore al Patrimonio, Ciro Borriello - ma c'è grande attenzione su questo tema. Abbiamo individuato il servizio che si occuperà, con l'Avvocatura, di reperire presso il Demanio le informazioni necessarie. Bisognerà poi mettere mano alle concessioni e ai canoni che oggi non hanno corrispondenza col mercato. Ma siamo nei tempi». Tra gli aspetti da valutare, infine, c'è anche il fatto che sebbene l'acquisto degli immobili dal Demanio sia gratis, come corrispettivo per i beni a titolo oneroso è prevista però una equivalente riduzione dei trasferimenti dallo Stato al Comune beneficiario. Nella lista dei 31 immobili tra i negozi figurano ancora un locale commerciale di 29 metri quadri in piazzetta San Giuseppe dei Ruffi 16, occupato, ma valutato 84mila euro. Un altro negozio di 11 metri quadri, anche questo occupato, si trova in via Lavinaio 78. Valore: 44.936 euro.
In attesa di essere regolarizzati anche due appartamenti occupati, al primo e al secondo piano di Salita Scudillo 51 (2,5 e 3 vani ciascuno). Ci sono, poi, i campi sportivi di via Mercalli e via San Fiorentino: 14mila metri quadri di aree attrezzate e a verde, viali, edifici e pensiline, potrebbero trasformarsi in un grande parco pubblico per i cittadini. Ma il grosso degli immobili è rappresentato dai suoli. Terreni edificabili, del valore di milioni di euro, in gran parte anche questi attualmente occupati, che potrebbero essere valorizzati, attraverso la pianificazione urbanistica, inserendoli in Pru (Programma recupero urbano) e Pua (Piano urbanistico attuativo). Tra questi, l'area ex Siap (Società Italo Petroli) di via Ferrante Imparato: 11mila metri quadri, valutati 840mila euro. Altri 7mila metri quadri in via Attila Sallustro, residuo di un'area destinata all'edilizia popolare, sono occupati abusivamente. Valgono 745mila euro. A questi si aggiungono altri due grandi aree scoperte: la prima di 4.380 metri quadri in via Campegna 131, nei pressi delle case Iacp, è valutata 482mila euro, l'altra, un terreno edificabile di 1.480 metri quadri, in via Bonifacio-piazza Arabia snc, ne vale invece 422mila. Mentre un terreno di 560 metri quadri ai Colli Aminei, oggi occupato, arriva fino a 200mila euro. Stesse cifre, più o meno, per un fondo in via Vespucci, vicino al Parco della Marinella, e un altro in via Argine. C'è anche il Fondo Nazareth ai Camaldoli: 110 metri quadri, occupati, che potrebbero essere valorizzati. L'elenco prosegue con immobili, cortili, suoli, strade sparsi nei diversi quartieri: via Vicinale Piscinola, via Jannelli, via Giustiniano, via Nuova Miano, via Cristoforo Colombo, via Brin.
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Il Mattino