Gli agenti della polizia sono intervenuti nella mattinata di oggi per un principio di incendio divampato al secondo piano dell'edificio dell'università Federico II,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'incendio è di origine doloso: in uno degli uffici, infatti, è stata trovata una bottiglia incendiaria. Resta da capire chi abbia appiccato il fuoco. Indaga la Digos.
L'innesco è stato sistemato all'interno del locale da qualcuno che, molto probabilmente, si è introdotto furtivamente negli uffici e poi si è allontanato. Un impiegato quando ha visto il fumo ha fatti scattare l'allarme, spegnando subito le fiamme e limitando così i danni. Successivamente le forze dell'ordine hanno accertato che le fiamme erano state alimentate dall'innesco: un piccolo contenitore contenente del liquido infiammabile.
Subito informato dell'accaduto, il rettore dell'Università Gaetano Manfredi ha manifestato tutto il suo sgomento: «È un atto che desta preoccupazione. E lo è tanto più che è avvenuto in orario di lavoro. Al momento dell'incendio, per fortuna erano in pochi». Dopo il principio d'incendio divampato al secondo piano dell'ateneo, Manfredi fa sapere di aver parlato con prefetto e questore e di aver «chiesto una maggiore sorveglianza. Mi hanno assicurato il loro massimo impegno». «Non sono stati i nostri studenti - afferma il rettore - loro amano l'università. Per il passato, abbiamo avuto contestazioni, ma mai di questo peso». Sono state per lo più occupazioni dimostrative e temporanee del Rettorato o striscioni esposti sullo scalone esterno dell'università. «I ragazzi del Consiglio studentesco - aggiunge - hanno espresso la loro preoccupazione per quanto accaduto».
Il Mattino