Punta sull'ala napoletana del M5S - molto corposa - il sindaco Luigi de Magistris per cercare di portare a casa un provvedimento che eviti il default. Si tiene alla larga - o...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nel M5S la parola «autonomia» va molto di moda, del resto se al Nord la Lega ha stravinto, al sud dove il pieno lo hanno fatto i pentastellati c'è necessità di equilibrare questo aspetto delle politiche del Governo per non creare fratture. Così, per salvare i Comuni, spunta fuori un'ipotesi: gli enti locali in difficoltà sono circa 250 gran parte si trovano al sud senza però trascurare i guai di Torino e di Roma. Potrebbe essere messa in campo una sorta di cabina di regia - retta da tre figure istituzionali o commissari - che curerebbero la questione dei debiti dei Comuni in difficoltà finanziarie. Un contenitore che trova il favore dell'Anci, il cui presidente Antonio Decaro sindaco di Bari ha già delineato proprio alla Castelli come stanno le cose: «Abbiamo proposto un patto tra Comuni e Governo e condiviso la necessità di intervenire sulla ristrutturazione del debito degli enti locali e di avviare un lavoro complessivo per sminare il rischio di possibili contenziosi tra lo Stato e le Città».
Le ipotesi per essere concretizzate hanno bisogno di una legge ad hoc e i Cinquestelle la loro piattaforma programmatica sugli enti locali l'hanno tirata fuori il 13 aprile. In attesa di capire cosa ne pensa la Lega, questi sono i punti principali. «I tagli degli ultimi dieci anni hanno reso più complicato il rapporto tra Stato e Comuni tanto da creare delle enormi difficoltà nell'assicurare i servizi essenziali» l'incipit del documento. Gli interventi ipotizzati «vanno dalla riapertura delle procedure di rinegoziazione dei mutui a favore dei Comuni alla possibilità di rinegoziare eventuali strumenti derivati». Un pacchetto di proposte che prevede «interventi finanziari speciali per rimuovere gli squilibri sia economici che sociali, nonché un potere sostitutivo del Governo quando lo richieda la tutela dei diritti». La ricetta dei Pentastellati prevede anche che «Se da una parte lo Stato deve stare al fianco dei Comuni, dall'altro è impensabile che chi ha generato tali situazioni possa continuare ad amministrare». Gli arancioni devono o no godere dell'aiuto? Per il momento si sa come la pensa Fico che a Napoli il 13 così ha parlato: «I Comuni sono il primo pezzo di Stato sul territorio, sono in trincea, dove tutto è più difficile, e sono coloro che erogano i servizi, anche quelli sociali, ed è giusto che vengano aiutati, non soltanto alcuni, ma nella loro totalità, con una legge complessiva di riordino economico finanziario. E Napoli deve essere senza dubbio aiutata». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino