«Non ho mai visto tanta barbara violenza in vita mia». Queste parole, scandite sottovoce e con il respiro ancora affaticato, non riescono a contenere lo sdegno e la...
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L'aggressione intorno alle 11. «Ero fuori, sono stato contattato dal portiere che mi diceva che mamma era stata trasportata in ospedale racconta il figlio 46enne, chirurgo plastico sono corso anche io al Cardarelli e lì mi sono accorto che non aveva la borsa ed era in stato confusionale: solo dopo abbiamo ricostruito l'accaduto». Così la mamma ha raccontato di essere stata avvicinata da due malviventi che le chiedevano del denaro, al suo diniego le hanno strappato la borsa e poi percossa con violenza. «Mia madre pensava volessero un'offerta - racconta il figlio un po' intimorita ha continuato a camminare, a questo punto i due giovani si sono avventati sulla borsa, c'erano 75 euro, li hanno presi e poi hanno cominciato a picchiarla con violenza, l'hanno trovata in una pozza di sangue». La donna ha riportato fratture alla mano e profonde ferite al volto. Dopo l'aggressione è stata soccorsa da alcuni passanti e trasportata d'urgenza dal 118 al Cardarelli dove è ancora ricoverata nel reparto di Neurochirurgia.
A denunciare pubblicamente l'accaduto, e a definirla un'aggressione «disumana», è stato Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi: «È gravissimo che fatti del genere avvengano in pieno giorno come se niente fosse». Borrelli chiede una «maggiore presenza alle forze dell'ordine». E poi aggiunge: «Si tratta di un episodio sul quale riflettere seriamente aggravato dall'orario e dal contesto: è accaduto in pieno centro, chiediamo la massima attenzione da parte degli investigatori affinché questi due delinquenti vengano assicurati quanto prima alla giustizia». Sulla vicenda però il consigliere spezza una lancia a favore della sanità pubblica, focalizzando l'attenzione sulle cure prestate all'anziana donna. «Dobbiamo constatare la rapidità dei soccorsi e l'assistenza eccellente prestata alla donna».
L'ultima parola su quanto accaduto è l'amara riflessione del figlio della vittima. «Sono un medico innamorato di Napoli che da sempre va sbandierando quanto sia bella e sicura la nostra città. Provo in tutti modi a combattere i pregiudizi ma devo ammettere che stavolta sono deluso». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino