La città è piena di turisti, tanti altri ne arriveranno tra oggi e domani per il lungo week end che sfocerà nella notte di San Silvestro: gli alberghi...
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GLI ABUSIVI
Secondo un attento report degli albergatori, attualmente sono commercializzate online, nella sola città di Napoli, più di diecimila strutture ricettive (per la precisione 10.825 secondo il portale «Soggiorno Sicuro» di Federalberghi) però le autorizzazioni rilasciate per il territorio comunale sono poco meno di 1.200. «In pratica ci sono novemila strutture ricettive che sfuggono ad ogni controllo», tuonano dagli uffici di Federalberghi. Il presidente Izzo annuncia battaglia su questo fronte, chiede maggiore attenzione e più controlli e annuncia (lo leggete nell'intervista qui sotto) una denuncia alla Corte dei Conti sul tema del mancato introito della tassa di soggiorno che gli abusivi non versano.
Il tema è controverso. Il Comune ha chiuso un accordo con «Airbnb» il più importante sito di affittacamere online, per il versamento della tassa di soggiorno direttamente alla fonte, in fase di prenotazione. Secondo gli albergatori, però quell'accordo consente solo un recupero parziale della tassa perché migliaia di altre strutture seguono canali differenti e continuano a rimanere nell'ombra. Bisognerebbe attivare una rete serrata di controlli ma le forze in campo sono poche: il compito spetterebbe alla polizia municipale che, però, con il poco personale a disposizione, già fatica a tenere il passo dell'ordinaria amministrazione. Gli albergatori chiedono a gran voce che gli attuali introiti della tassa di soggiorno, che superano i dieci milioni, vengano investiti anche per potenziare le verifiche sulle strutture abusive ma su questo fronte, fino ad ora hanno ottenuto pochi risultati, anzi nessuno.
IL SORPASSO
Da quando Napoli è tornata ad essere città turistica si sono moltiplicate le possibilità alternative al soggiorno. Fino allo scorso anno i posti letto disponibili negli hotel erano pari a quelli delle altre strutture mentre oggi, sempre secondo fonti di Federalberghi, il 60% dell'offerta di posti letto della città di Napoli sarebbe al di fuori dei 150 hotel cittadini.
Le associazioni che riuniscono, a vario titolo, i b&b e le case vacanza, chiariscono da sempre, con forza, che tutti gli associati sono in regola e che ogni abuso viene segnalato alle autorità competenti. Il fatto è che diventa impossibile individuare gli abusivi nel mare di proposte di soggiorno del web. Alle viste c'è un intervento della Regione Campania che sta progettando, assieme ad altre Regioni (Lombardia in testa) una norma che consenta di individuare immediatamente i soggiorni ufficiali da quelli abusivi: ad ogni attività ricettiva verrebbe assegnato un codice da mettere in evidenza di fianco alla ragione sociale. La presenza di quel codice consentirebbe ai turisti di sapere che si stanno avvicinando a una struttura ufficiale e ai controllori (polizia municipale, Guardia di finanza) di verificare con immediatezza la legalità della struttura ricettiva. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino