Accoltellato dopo Napoli-Juve, poco prima la lite: furto o vendetta?

Accoltellato dopo Napoli-Juve, poco prima la lite: furto o vendetta?
La larga chiazza di sangue è ancora là, ben visibile nonostante qualcuno abbia cercato di nasconderla con della segatura. Dinanzi al portone d’ingresso del...

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La larga chiazza di sangue è ancora là, ben visibile nonostante qualcuno abbia cercato di nasconderla con della segatura. Dinanzi al portone d’ingresso del civico numero sette di via Carlo Carrà, a Pianura, tra colonne di casermoni alti e tutti uguali l’altra notte si è consumato l’ennesimo episodio di violenza metropolitana che per poco non si è trasformato in tragedia. Qui un ragazzo di 16 anni è stato affrontato, aggredito e ferito a colpi di coltello. Quattro fendenti: ad un braccio, alla gamba e al torace, uno dei quali ha sfiorato il polmone.

 
Notte di sangue e di misteri. Non è ancora chiaro cosa abbia scatenato la violenza, ma le indagini della polizia sarebbero vicine ad una svolta. Sulle prime si era pensato a un tentativo di rapina, ma con il passar delle ore i contorni dell’aggressione sembrano farsi più nitidi. Per questo gli investigatori restano cauti ed abbottonatissimi.
Ricostruiamo i fatti. Poco dopo la mezzanotte di mercoledì al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Fuorigrotta arriva un ragazzo ferito: a soccorrerlo è un automobilista che lo ha trovato semiagonizzante in via Carrà: «Mi hanno accerchiato, volevano rubarmi lo scooter», dirà la vittima con un filo di voce ai medici. Lui, - S.F - è un incensurato, ragazzo di buona famiglia e abita non lontano dal luogo del raid, in via Sartania. Le sue condizioni appaiono subito gravi, ma dopo dodici ore i sanitari sciolgono la prognosi dichiarandolo fuori pericolo di vita. Uno dei fendenti lo ha colpito al petto: questione di millimetri e il colpo gli avrebbe perforato un polmone.
 
Che cosa ha potuto scatenare tanta rabbia? Chi è l’autore dell’aggressione? E per quali motivi il 16enne ha rischiato di morire? Interrogativi sui quali lavora adesso la Polizia di Stato. Il caso è affidato agli agenti della «giudiziaria» del commissariato San Paolo diretto da Pasquale De Lorenzo. Nonostante il ferimento sia avvenuto in una strada lungo la quale si trovano decine di palazzi e in un orario che la vedeva ancora trafficata, pare che nessun testimone si sia fatto avanti per collaborare con gli investigatori. Niente impianti di videosorveglianza stradale: le poche telecamere che insistono nella zona sono quelle di alcuni negozi, i cui fotogrammi sono stati acquisiti dalla Scientifica. Qualche spunto interessante potrebbe emergere proprio da quegli impianti.


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