I casi di invasioni di formiche al San Giovanni Bosco? Si sono concentrati in maniera inedita ed eclatante in un arco di tempo successivo ad alcune azioni condotte l’estate...
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IL FUTURO
Siamo impegnati nell’espletamento della pubblica gara per la gestione del servizio di pulizia - continua il manager adombrando interessi che possano essere confliggenti con la legalità da collegare ai casi delle formiche - se qualcuno immagina di creare situazioni di emergenza per interferire con questa linea di trasparenza, si sbaglia di grosso. Resta ferma la nostra denuncia agli organi competenti per rapidi accertamenti e rinnoviamo la richiesta già avanzata a questore e prefetto, - conclude - di istituzione di un posto di polizia all’interno dell’ospedale San Giovanni Bosco. Intensificheremo i controlli sulle cattive abitudini di portare alimenti di ogni genere all’interno delle corsie. E’ previsto per questo ospedale - infine ricorda - un rilevante investimento per la ristrutturazione per circa 7,8 milioni di euro di fondi attesi al via libera da parte del Ministero all’interno del programma di oltre un miliardo presentato lo scorso mese di aprile».
I DUBBI
Ipotesi dolosa, quella del manager, magari un po’ fantasiosa, ma che non è possibile escludere e su cui gli investigatori sono chiamati a fare luce. La tesi del sabotaggio, del resto, è sostenuta a spada tratta dallo stesso governatore De Luca che parla anche di «Mesi di aggressione mediatica», spingendo sul tasto della inverosimiglianza della presenza di formiche acclimatate ai rigori invernali. «Le formiche a zero gradi si vedono solo all’Asl Napoli 1 - comitive di formiche scese dalle navi da crociera tutte alla Asl metropolitana - aggiunge con il noto sarcasmo - l’ospedale San Giovanni Bosco, dal 1978 a Napoli, non ha avuto un intervento di manutenzione. Oppure si vedono all’ospedale San Paolo, dove a volte arrivano pazienti che pretendono di non essere registrati. Sono quartieri difficili. Avevamo dentro l’ospedale - conclude riferendosi al presidio della Doganella - con tanto di sbarra, un parcheggio gestito dalla camorra».
GLI SCENARI
In soldoni la situazione e gli scenari delineati sono questi: nell’ospedale della Doganella le formiche non ci sono e sono state sistemate ad arte in singoli episodi da mani oscure di operatori interni. Ovvero gli insetti infestano condutture e servizi dove si sono acclimatate dopo che qualcuno le ha insediate di proposito con la finalità di intralciare chi sta lavorando per il ripristino della legalità nella Sanità. Oppure infine le formiche sono arrivare dall’esterno, per vie naturali, si sono fatte strada nelle tante aree di scarsa manutenzione e arrivano da tubazioni e intercapedini grazie alle loro ridotte dimensioni in quanto l’opera di disinfestazione non è stata sufficiente o specifica. Un giallo che tutti vorremmo fosse sciolto al più presto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino