Napoli, la seicentesca fontana di Monteoliveto ritorna discarica della movida

Napoli, la seicentesca fontana di Monteoliveto diventa discarica
In tanti si indignano nel vedere uno dei monumenti più belli di Napoli: la storica fontana del 600 di Monteoliveto, conosciuta anche come la fontana di Re Carlo II,...

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In tanti si indignano nel vedere uno dei monumenti più belli di Napoli: la storica fontana del 600 di Monteoliveto, conosciuta anche come la fontana di Re Carlo II, trasformata in una discarica a cielo aperto.


Nel mese di agosto scorso la seconda municipalità, presieduta da Francesco Chirico ha lanciata la campagna di sensibilizzazione «Amiamo le nostre strade e i nostri territori, contribuiamo a renderli vivibili e non delle discariche a cielo aperto» che non sembra aver avuto successo perché rimasta inascoltata.
 
«Sono immagini inaccettabili e purtroppo non sono le sole e le prime – affermano Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Verdi e il conduttore radiofonico Gianni Simioli che questa mattina sono andati sul posto dopo l'ennesima notte di vergogna. Ancora una volta la fontana di Monteoliveto è stata trasformata in una discarica a cielo aperto e imbrattata senza pietà. C'è un tanfo terribile dovuto al mix tra alcolici e urina. Infatti risulta che alcune persone oramai urinano nel sito dopo aver bevuto. Centinaia di bottiglie di alcolici e super alcolici con rifiuti di ogni tipo sono state gettate nella vasca del monumento. Sono proprio i napoletani a non avere contezza delle bellezze che la città possiede a cui va destinata l’attenzione di tutti. Comportamenti irrispettosi non premiano nessuno. Avere cura della città vuol dire evitare usi e costumi da terzo mondo e aprirci a un turismo in costante aumento che può significare crescita economica. I cittadini siano rispettosi dei tesori della città a vocazione turistica. Imparino a distinguere un monumento da un sacchetto della spazzatura».

«Napoli merita cittadini migliori - hanno aggiunto Borrelli e Simioli - che sappiano collaborare per trasformare la capitale del Mezzogiorno in una meta ambita da tutti e non in un luogo di cui vergognarsi. Bisogna subito ripulire il monumento e istallare delle cancellate protettive in ferro battuto, così come già esisteva fino agli inizi del ‘900, per evitare nuovi scempi come noi chiediamo da tempo».


Sono tanti i cittadini che si chiedono come mai, tanto scempio e degrado, neppure le tre telecamere di sorveglianza con obiettivi a 360 gradi, installate a pochi metri dalla fontana, funzionano come deterrente per scongiurare il deturpamento del monumento. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino