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Si accelera per risolvere una delle principali cause di inquinamento del mare di Napoli Est. Il Comune lavora per “bonificare” il collettore Volla, il grosso canale che arriva nelle acque di San Giovanni a Teduccio per le quali, già da diversi lustri, vige il divieto di balneazione. Il cosiddetto “lagno”, incastrato tra la spiaggia del municipio e i ruderi dell'ex Corradini, è uno dei diversi scarichi senza depurazione sulla costa Est.
Si corre per portare a termine i lavori del secondo lotto per il risanamento igienico-sanitario del litorale di San Giovanni a Teduccio. L'obiettivo è dismettere il Volla quale collettore di acque nere per restituire allo stesso la funzione originaria di raccoglitore esclusivamente pluviale. In esso, infatti, confluisce la rete di drenaggio e di diversi canali di bonifica, fra i quali il fosso Volla ed il fosso Reale. «Questa rete è andata progressivamente in crisi, e, con l’immissione di scarichi abusivi, ha determinato un degrado ambientale del territorio sempre maggiore», si legge nel progetto del Comune aggiudicato per 6 milioni di euro. Non da meno il fatto che tale collettore «svolge anche la funzione di raccolta delle acque fecali che in esso recapitano attraverso le fognature promiscue».
Il massiccio intervento ha previsto la posa di nuovi collettori e prementi - in diversi tratti di viale 2 Giugno e via Gerardo Chiaromonte - e l'adeguamento di due stazioni di sollevamento denominate Pollena, nei pressi di piazzetta Maradona, e Rondinella, a ridosso di via Volpicella.
Già da tempo, infatti, residenti e associazioni chiedono risposte alla mancata balneabilità dello specchio d’acqua che bagna l’ex quartiere industriale di Napoli Est. Il “bypass” degli scarichi è uno dei passaggi indispensabili per restituire alla collettività un tratto di mare di circa tre chilometri che, anche per quest’anno, resterà sostanzialmente negato ai più.
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