Si accelera per risolvere una delle principali cause di inquinamento del mare di Napoli Est. Il Comune lavora per “bonificare” il collettore Volla, il grosso canale che arriva nelle acque di San Giovanni a Teduccio per le quali, già da diversi lustri, vige il divieto di balneazione. Il cosiddetto “lagno”, incastrato tra la spiaggia del municipio e i ruderi dell'ex Corradini, è uno dei diversi scarichi senza depurazione sulla costa Est.
Si corre per portare a termine i lavori del secondo lotto per il risanamento igienico-sanitario del litorale di San Giovanni a Teduccio.
Il massiccio intervento ha previsto la posa di nuovi collettori e prementi - in diversi tratti di viale 2 Giugno e via Gerardo Chiaromonte - e l'adeguamento di due stazioni di sollevamento denominate Pollena, nei pressi di piazzetta Maradona, e Rondinella, a ridosso di via Volpicella. Fondamentale la realizzazione di una nuova stazione di sollevamento, detta Ottaviano, che è entrata in funzione dal 31 gennaio 2024. L'impianto, realizzato su un’area espropriata posta tra via Volpicella e l’autostrada, è un nodo essenziale della nuova infrastruttura sotterranea in quanto «è deputata a inviare, attraverso il collettore Vesuviano, i reflui verso l'impianto di sollevamento di Napoli Est», si legge in una nota del Servizio 'Ciclo integrato delle acque e tutela del mare' del Comune di Napoli in merito allo stato di attuazione del progetto di riqualificazione urbana. «In esito alla sua attivazione si stanno progressivamente incanalando le varie derivazioni e riconfigurazioni fognarie già realizzate nell'ambito dei lavori», si specifica nell'atto di Palazzo San Giacomo. Tale ultima circostanza «consentirà di completare nel breve periodo il secondo lotto di riqualificazione del collettore Volla», evidenziano il direttore dei lavori e il dirigente del servizio comunale che firmano l'atto.
Già da tempo, infatti, residenti e associazioni chiedono risposte alla mancata balneabilità dello specchio d’acqua che bagna l’ex quartiere industriale di Napoli Est. Il “bypass” degli scarichi è uno dei passaggi indispensabili per restituire alla collettività un tratto di mare di circa tre chilometri che, anche per quest’anno, resterà sostanzialmente negato ai più.