La Corte di Cassazione restituisce i beni sequestrati ai tre fratelli imprenditori Pellini. Condannati per la gestione dei rifiuti e per l’inquinamento del territorio napoletano, i tre fratelli Pellini si vedono restituire i beni per circa duecento milioni di euro.
Beni che erano stati sequestrati e che sarebbero stati confiscati in appello con un provvedimento giunto in ritardo. Sarebbe questo il tema del dissequestro, almeno a seguire il ragionamento del procuratore generale Luigi Giordano che in sede di requisitoria non aveva potuto fare altro che ratificare l’avvenuta decorrenza dei termini nel passaggio dal giudizio di primo e secondo grado.
Difesi dal penalista napoletano Francesco Picca, i fratelli Pellini si vedono restituire beni per circa 200milioni di euro.