Terra dei fuochi, decine di manifestanti davanti a Tribunale di Napoli

Si chiede il sequestro del patrimonio dei fratelli Pellini

Manifestanti davanti al tribunale
Manifestanti davanti al tribunale
Venerdì 5 Aprile 2024, 14:06 - Ultimo agg. 17:38
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Decine di ambientalisti, volontari di associazioni e cittadini della Terra dei fuochi, hanno manifestato, stamattina, davanti al Tribunale di Napoli per chiedere il sequestro del patrimonio dei fratelli Pellini, imprenditori di Acerra condannati negli anni scorsi, in via definitiva, per disastro ambientale aggravato. Alcune manifestanti, tra le quali mamme che hanno perso i propri bambini, si sono anche legate, in maniera simbolica, alle inferriate della recinzione del Tribunale, chiedendo "giustizia".

«Abbiamo presentato un'istanza di accesso agli atti al Ministero dell'Ambiente per l'acquisizione, anche a nostre spese, di tutta la documentazione relativa all'azione di danno ambientale esercitata dal Ministero per il disastro ambientale accertato sul nostro territorio.

C'è il rischio, però, che la già datata inerzia del Ministero dell'Ambiente possa produrre la prescrizione della liquidazione del danno ambientale».

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Così Andrea Piatto, portavoce della minoranza consiliare di Acerra, che stamattina, insieme ad altri colleghi dell'opposizione, ha partecipato alla manifestazione organizzata da associazioni ambientaliste davanti al Tribunale di Napoli per chiedere il sequestro dei beni patrimoniali dei fratelli Pellini, imprenditori condannati in via definitiva negli anni scorsi per disastro ambientale aggravato. Manifestazione organizzata in seguito alla sentenza, dei giorni scorsi, della Corte di Cassazione che ha stabilito la restituzione dei beni confiscati agli imprenditori per decorrenza dei termini.

«L'annullamento del sequestro preventivo - ha aggiunto Andrea Piatto - è una sconfitta per lo Stato, incapace di rispettare le regole che esso stesso si è dato, comprese quelle che impongono al Ministero dell'Ambiente di promuovere un'iniziativa davanti al Giudice civile per garantire il risarcimento del danno derivante dal disastro ambientale prodotto dagli inquinatori. Abbiamo quindi avanzato una richiesta di accesso agli atti al Ministero dell'Ambiente per l'acquisizione di tutta la documentazione relativa all'azione di danno ambientale esercitata dal Ministero, comprese perizie o consulenze relative all'alterazione dello stato dell'ambiente, nonché copia degli atti amministrativi o giudiziari proposti per la quantificazione e liquidazione del danno ambientale. Questa vicenda è molto grave. Ed ora c'è il rischio di una prescrizione anche della liquidazione del danno ambientale».

«Siamo anche fisicamente al fianco delle realtà associative - ha concluso - che da anni sono impegnate con serietà in questa vertenza, ma distanti anni luce dai teatrini pre-elettorali di soggetti anch'essi responsabili, almeno sul piano politico, di quanto accaduto».

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