Avellino: scatta l'inchiesta sulla depurazione, fascicolo in procura

Per lo sciopero dei lavoratori dell'Asidep

I lavoratori dell'Asidep in sciopero
I lavoratori dell'Asidep in sciopero
di Alessandro Calabrese
Mercoledì 13 Dicembre 2023, 11:01
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Scatta l'inchiesta sulla depurazione in Irpinia. I carabinieri forestali e l'Arpac su delega della procura, hanno effettuato i rilievi su alcuni dei depuratori dei nove nuclei industriali irpini. Del fascicolo contro ignoti è titolare il magistrato Paola Galdo. Nelle prossime ore sarà consegnata una prima relazione degli uomini del colonnello Sileo, comandante provinciale dei carabinieri forestali al magistrato. Ma sono i risultati delle analisi, ma richiederanno diversi giorni, che potranno determinare la natura dell'eventuale inquinamento ambientale. Si apre dunque un fronte giudiziario nella vertenza Asidep. Il blocco della depurazione ha richiesto un approfondimento sul tipo di inquinamento che potrebbe essere stato innescato. I liquami che sono stati repertati e sottoposti a test sono fuoriusciti dagli impianti. Ma non è chiaro se abbiano una carica inquinante. Una prima fase dei controlli avrebbe escluso un potenziale pericolo. Ma saranno necessari nuovi e più approfonditi accertamenti come richiesto dal magistrato.

Ma intanto, mentre i pm avviano le proprie indagini, sul passaggio di mano del servizio di depurazione industriale tra l'Asidep e il futuro gestore, è saltato fuori ieri il requisito dell'esperienza pregressa.

Un criterio annunciato a voce dal presidente dell'Asi, Pasquale Pisano, al primo confronto svolto ieri sera in Provincia con la fascia azzurra Rizieri Buonopane e l'amministratore unico di Irpiniambiente, Claudio Crivaro. Chiaramente si tratta di un fattore da specificare meglio e in maniera dettagliata ma che se confermato in linea di principio potrebbe escludere sul nascere la partecipazione della partecipata di Palazzo Caracciolo che, dalla sua costituzione, non ha mai svolto questo tipo di attività.

È ruotato in modo particolare su questo concetto l'incontro che ha rotto il ghiaccio su quella che potrebbe essere una prossima trattativa per affidare l'asset alla spa in house dell'ente di piazza Libertà. Naturalmente bisognerà attendere il deliberato del Comitato direttivo del Consorzio per l'Area di Sviluppo Industriale e solo dopo si potranno effettuare tutte le valutazioni del caso. Ma l'elemento resta dirimente su tutto il resto del discorso. Di questo requisito, per giunta, non se n'era mai parlato prima in occasione dei vari briefing istituzionali. D'altra parte, chi dovrà subentrare deve mettere nel sistema la sua struttura e la sua organizzazione aziendale ma utilizzare personale e impianti esistenti. Per cui sarebbero da escludere a priori eventuali problematiche legate al fatto di non essere già inseriti nello specifico comparto.

Per il resto, Pisano ha spiegato come si svolgerà la procedura negoziata: prima la pubblicazione dell'avviso di manifestazione d'interesse, poi gli inviti ristretti alla rosa di aziende considerate meglio attrezzate. L'attività di gestione del servizio sarà temporanea, da 3 a 6 mesi probabilmente e comunque della durata meno di un anno. L'obiettivo è quello di dare all'operatore solo il tempo sufficiente a presentare un project financing complessivo per una gestione di lungo periodo, tra i 15 e i 20 anni. L'attività dovrebbe cominciare entro il 31 gennaio prossimo. È intenzione del vertice dell'Asi, infatti, chiedere al giudice del Tribunale Fallimentare lo slittamento di un mese rispetto alle procedure in capo alla curatela per la restituzione degli impianti e la messa in mobilitazione dei dipendenti che fanno parte del fitto di ramo di aziende del Cgs (il precedente braccio operativo fallito) assunto ormai oltre 4 anni fa da Asidep, adesso in liquidazione.

Per quanto riguarda gli altri requisiti accennati al tavolo in Provincia, invece, sia per l'entità del fatturato annuo che per la stessa organizzazione societaria, Irpiniambiente non avrebbe alcuna difficoltà a rientrare nei parametri. Resta, dunque, l'eventuale ostacolo di aver effettuato nei tre anni precedenti lo stesso tipo di attività nel settore della depurazione industriale. Mentre su altri elementi, già nei giorni passati l'Asi avrebbe già effettuato le sue verifiche sulla solidità della società di via Cannaviello. Mentre, in relazione al quadro economico dovrebbero essere confermati i 134mila euro mensili più le spese per reagenti e prodotti chimici. In pratica, complessivamente, l'importo di 1,6 milioni di euro che era stato previsto dal bando. Oltre a superare l'eventuale ostacolo dell'attività pregressa, però, per la partecipata di Palazzo Caracciolo c'è pur sempre una selezione da superare. È vero che si avvia una procedura negoziata senza bando, in base all'articolo 76 del nuovo codice degli appalti, ma Irpiniambiente resta una delle tre società che partecipano alla selezione per l'assegnazione della gestione

 

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