Depurazione industriale, arriva in extremis l'istanza di Irpiniambiente

La società partecipata della Provincia tra i sette candidati alla gestione trimestrale

Depurazione industriale, arriva in extremis l'istanza di Irpiniambiente
Depurazione industriale, arriva in extremis l'istanza di Irpiniambiente
di Alessandro Calabrese
Lunedì 22 Gennaio 2024, 08:24 - Ultimo agg. 09:12
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C'è anche Irpiniambiente tra i 7 operatori che hanno presentato la loro istanza di partecipazione all'indagine di mercato, pubblicata dall'Asi di Avellino, per l'affidamento trimestrale della gestione della depurazione industriale. La partecipata della Provincia ha rotto gli indugi proprio allo scadere del termine fissato per l'invio della manifestazione d'interesse, superando l'ostacolo del requisito dell'esperienza triennale pregressa nel settore attraverso l'utilizzo dell'istituto giuridico dell'avvalimento di un soggetto terzo.

Procedura prevista dalla normativa in materia di appalti.

La spa in house di Palazzo Caracciolo, dunque, indicata da sindacati di categoria e lavoratori, con la "benedizione" di Prefettura e assessore regionale al Lavoro, Antonio Marchiello, per subentrare all'Asidep, ha confermato le sue intenzioni.

Così il presidente dell'amministrazione provinciale, Rizieri Buonopane: «Irpiniambiente spa ha manifestato il proprio interesse alla gestione della depurazione industriale, come da avviso pubblico del Consorzio Asi di Avellino. La Provincia e la sua partecipata dimostrano senso di responsabilità rispetto alla vertenza. Siamo per una gestione dei servizi pubblici trasparente ed efficiente che valorizzi le maestranze e mantenga i livelli occupazionali. Non mancheranno occasioni di riflessione sugli ostacoli superati e su quelli che, puntualmente, sono stati creati per mettere fuorigioco Irpiniambiente. Ora, però, è tempo di trovare le soluzioni».
Soddisfazione, per questo passaggio che mette la società di via Cannaviello in lizza per prendere in mano il servizio alle imprese da parte delle organizzazioni sindacali.

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«Con questa mossa dichiara il segretario della Fismic, Giuseppe Zaolino - la Provincia ha dimostrato la volontà a partecipare e a cercare di ottenere la commessa. E questo metterà in crisi chi pensava di tenere fuori la partecipata e l'ente di Palazzo Caracciolo. Lunedì (oggi) ne sapremo molto di più ma, ovviamente, intanto i sindacati di categoria possono esprimere la loro soddisfazione per questo primo risultato, avendo lottato con determinazione per arrivare ad avere questi due interlocutori in questa difficile vertenza. Adesso il cerino passa in mano all'Asi che rischia di scottarsi, perché dire di no alla Provincia e a Irpiniambiente dimostrerebbe che c'era una malcelata volontà politica ad escluderle».

E aggiunge: «Credo ci siano ancora diversi problemi da risolvere ma ora registriamo questo fatto nuovo. Come organizzazioni sindacali faremo di tutto affinché avvenga questo passaggio di gestione con l'Asidep, mantenendo l'asset in mano pubblica e puntando su un piano di effettivo rilancio dell'attività».
Sollevati i dipendenti del braccio operativo Asi, in liquidazione, che su facebook hanno ringraziato Buonopane per la «dimostrazione di tempestività e capacità d'intervento». Ieri mattina, nel frattempo, call-conference tra il presidente

Pasquale Pisano, il responsabile del procedimento e i membri del comitato direttivo per fare il punto della situazione. «Aspettiamo solo il codice indicativo gara dice il numero uno dell'Asi - indispensabile per l'espletamento dell'iter che deve essere registrato in digitale, e così poter procedere con la determina a contrarre, necessaria per l'affidamento. L'obiettivo resta quello di assegnare il servizio entro il 29 febbraio, per chiudere il cerchio in concomitanza con il procedimento dei curatori fallimentari relativo alla restituzione degli impianti e all'avvio dei licenziamenti all'Asidep».
Intanto, c'è apprensione sull'ormai imminente saturazione degli impianti di depurazione industriale, chiusi da martedì scorso con l'inizio dello sciopero dei dipendenti. Già da oggi si potrebbe verificare la tracimazione dei reflui in alcuni stabilimenti altirpini. Riflettori, dunque, sui possibili danni ambientali. E attesa per i provvedimenti dei sindaci pronti a fermare le attività produttive in caso di rischio ambientale.
 

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