Avellino, Asidep, Zaolino: Basta minacce o faremo commissariare l’Asi

Il segretario della Fismic: "Sui possibili licenziamenti faranno i conti con i sindacati"

Una manifestazione dell'Asidep
Una manifestazione dell'Asidep
di Alessandro Calabrese
Mercoledì 3 Aprile 2024, 00:05 - Ultimo agg. 08:34
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Sul Consorzio Asi di Pianodardine spirano i venti del commissariamento, parola del segretario della Fismic, Giuseppe Zaolino. L'annuncio di una presa di posizione forte che determinerebbe la nomina di un funzionario da parte della Regione Campania è la conseguenza dell'ultima proposta al ribasso sulla vertenza Asidep e della sua mancata sottoscrizione.

Di fronte al rifiuto di lavoratori e sindacati di firmare lo schema di accordo approvato dal Comitato direttivo dell'Asi, che non garantisce l'assorbimento degli esuberi dopo la cassa integrazione, infatti, il liquidatore dell'Asidep, Giuseppe Dino Covino, ricorda in una nota come per evitare i licenziamenti bisogna siglare l'intesa e chiudere la vertenza.

Altrimenti non si potrà fermare il processo che costringerebbe la curatela fallimentare a riportare i dipendenti nella precedente partecipata del Consorzio, il Cgs, già fallito, da cui la nuova società ha fittato il ramo di azienda per continuare l'attività di depurazione industriale. Il raggiungimento dell'accordo, inoltre, è anche la condizione necessaria per ottenere lo stesso ammortizzatore sociale. E Covino aggiunge come «la volontà della società resta tesa a porre in essere ogni possibile iniziativa a salvaguardia dei livelli occupazionali».

Le sue parole, racchiuse in una missiva inviata in questi giorni al personale, e le ragioni addotte dai vertici dell'Area di Sviluppo Industriale sul contenimento delle garanzie al mantenimento degli equilibri economico-finanziari dell'ente e alle risorse che saranno disponibili, però, non convincono i sindacati di categoria. E dal segretario della Fismic Zaolino arriva una replica molto determinata: «Se il Comitato e il presidente Pasquale Pisano pensano di poter andare avanti con questi deliberati che dimostrano di non conoscere la materia faranno i conti con il sindacato. Parlare di esuberi nella seconda partecipata dell'Asi, già in liquidazione, che va verso il fallimento è un ricatto che rispediamo al mittente. Ricordiamo ai vertici del Consorzio che la legge Madia al riguardo è molto chiara: il secondo fallimento di una società partecipata dallo stesso ente fa scattare il commissariato per quest'ultimo. A quel punto, tutti a casa compreso il presidente Pisano».

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L'esperto riferimento sindacale irpino sottolinea come, in una situazione del genere, «le minacce neanche troppo velate rispetto a una mancata sottoscrizione dell'ipotesi di accordo sono ancor più che in altre circostanze davvero fuori luogo». E aggiunge: «Dovrebbe essere l'Asi a cercare di chiudere un'intesa equa e ragionata e non dare una sorta di aut aut a chi è nel pieno diritto di chiedere garanzie e assicurazioni per il futuro. La vicenda Asidep deve concludersi senza esuberi. A noi basterebbe presentare un atto ingiuntivo dell'importo dei crediti già maturati dai soli lavoratori, circa 400mila euro, a fare andare in default la partecipata della depurazione. Questa cifra sommata ai 9 milioni di debiti ulteriori registrati, infatti, chiuderebbe la partita e darebbe il via al commissariamento».

Da qui il monito di Zaolino: «Basta condizionamenti, conosciamo le leggi e le faremo applicare. Se l'Asi pensa di mettere paura a qualcuno con il ricatto dei licenziamenti si sbaglia di grosso. Sono loro che devono analizzare bene ciò che fanno. La soluzione negoziale deve essere condivisa, frutto di una mediazione che punti alla cosa più giusta da fare. In caso di decisioni che non ci vedranno d'accordo faremo in modo di accelerarla noi la fine di Asidep».

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