Sanav, il day after: stretta sui depuratori e bagarre al Comune

Il consiglio del Consorzio Asi accellera le scelte sul fronte dell'inquinamento

Sanav, il day after: stretta sui depuratori e bagarre al Comune
Sanav, il day after: stretta sui depuratori e bagarre al Comune
di Paolo Bocchino
Giovedì 22 Febbraio 2024, 09:50 - Ultimo agg. 11:33
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Nuove centraline per il monitoraggio delle emissioni inquinanti e verifica del funzionamento del depuratore. Sono le contromisure varate ieri dal Consiglio del Consorzio Asi, che ha provveduto anche a nominare il componente mancante del Comitato direttivo, dopo le dimissioni del neopresidente Domenico Vessichelli. Si tratta di Antonio Pietrovito che nelle prossime ore sarà designato vicepresidente dell'Asi.

Decisioni adottate all'indomani del provvedimento di sequestro disposto dalla magistratura di un essiccatoio e 14 container all'interno dell'azienda di trattamento rifiuti Sanav, ma annunciate giorni fa all'atto dell'insediamento da Vessichelli.

Una misura giunta dopo mesi di pubbliche denunce sui miasmi avvertiti distintamente persino in città, a diversi chilometri di distanza da Ponte Valentino.

Nessuna risposta definitiva finora è stata fornita dagli organismi deputati alle verifiche, Arpac in primis, circa l'origine delle emissioni maleodoranti. L'iniziativa assunta martedì dagli organi inquirenti rappresenta la prima svolta nella ricerca delle cause, individuando una potenziale fonte. Restano comunque ancora da definire i contorni esatti della vicenda, e in quest'ottica potranno essere utili le attività annunciate ieri dall'Asi. Sulla scorta dell'incontro avuto nei giorni scorsi con il consulente Maurizio Galasso, il Consiglio ha deliberato «la predisposizione di un programma di controlli da effettuare presso l'impianto di depurazione consortile, e presso le aziende BoGroup e Sanav, oltre alle verifiche per eventuali, ulteriori fonti di emissione». Programma che si svilupperà in due fasi. Nella prima «si provvederà all'installazione di centraline presso le fonti di emissione già individuate, per monitorare anche i parametri previsti nelle singole autorizzazioni». In tale ottica, «si verificherà la possibilità che le aziende coinvolte possano contribuire fattivamente all'installazione». Il secondo step sarà «la verifica funzionale dell'impianto di depurazione, con la determinazione della capacità residua dei reflui da trattare». 

Vicenda che alimenta in queste ore un acceso scontro sul piano politico. Il consigliere comunale di Forza Italia Gerardo Giorgione ricorda di aver presentato sull'argomento una interrogazione al sindaco il 26 settembre 2023. «Praticamente 5 mesi dopo - rimarca l'ex esponente di maggioranza, oggi all'opposizione - arriva il sequestro da parte della Procura. Senza entrare nel merito, non posso sottacere il demerito di una gestione ambientale oserei dire facilona e supponente di qualche amministratore che, su tale argomento, non ha mai dato risposte, chiudendosi nel mutismo selettivo». 

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«Colpisce la totale assenza dell'assessore competente in materia - aggiunge Giorgione con riferimento al delegato all'Ambiente Alessandro Rosa - totalmente sparito sulla questione miasmi, e non ne capisco il perché. Il sindaco, sbandieratore d'eccellenza circa la tutela dei cittadini, non paventi solo a parole tale impegno ma si determini per revocare o far dimettere, che sarebbe meglio, chi ha dimostrato poca attinenza e interesse alla questione ambiente». Proprio ieri la presidenza del Consiglio comunale ha diramato la convocazione della civica assise per il 4 marzo, con all'ordine del giorno anche il caso miasmi.

Il primo cittadino Clemente Mastella ieri, a margine della seduta di Consiglio, si è detto «contento della iniziativa assunta dagli organi deputati, gli unici che avevano la titolarità a farlo. Il Comune poteva soltanto far presenti le segnalazioni pervenute, e l'ha fatto ai massimi livelli, interessando anche la Procura». Gli ha fatto eco il vicesindaco Francesco De Pierro: «Qualsiasi illazione che paventi omissioni da parte di quest'amministrazione è da respingere, lo provano i documenti agli atti. Fin dal 5 luglio, il settore Ambiente ha invitato il Consorzio Asi a verificare le emissioni, e tutti gli altri enti per quanto di competenza. Da allora il sindaco e il settore Ambiente hanno costantemente ed egregiamente esercitato il dovere di controllo». 

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