Avellino: per l'Asidep scatta la diffida dei vertici ai lavoratori

Lettera di Chieffo ai sindacati e ai dipendenti in agitazione

La protesta dei lavoratori Asidep
La protesta dei lavoratori Asidep
Lunedì 11 Dicembre 2023, 11:10
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Di fronte al rischio di inquinamento e ai controlli avviati dall'Arpac per gli sversamenti dagli impianti di Porra-Sant'Angelo dei Lombardi e Nusco-Lioni, il vertice di Asidep, Vanni Chieffo, scrive a lavoratori, Rsu, sindacati di categoria e capi impianto intimando la ripresa della depurazione industriale. Una diffida che fa andare su tutte le furie i riferimenti delle organizzazioni sindacali, non essendo prevista alcuna precettazione degli addetti rispetto allo sciopero in atto. La nota, inviata nella serata di sabato, che evidentemente non tiene conto dei chiarimenti della Commissione di Garanzia e della Prefettura di Avellino, finisce così per soffiare sul fuoco della polemica già molto accesa tra le parti in causa della vertenza. Una forzatura che alla vigilia del settimo giorno di mobilitazione, però, non smuove i dipendenti che per riprendere il ciclo di trattamento depurativo degli impianti Asi e delle reti acquedottistiche vogliono prima vederci chiaro. A far scattare la rabbia dei sindacati, i toni utilizzati nella comunicazione inviata per conoscenza anche a prefetto, Procura, Carabinieri Forestali e sindaci altirpini interessati ai disagi.

«Si diffidano i capi impianto preposti alla conduzione degli impianti di depurazione Asi e della rete acquedottistica - si legge nella nota - all'immediata ripresa delle attività finalizzate al corretto esercizio delle infrastrutture depurative ed acquedottistiche in gestione alla società Asidep».

E ancora: «Alla luce degli impegni comunicati dal Consorzio Asi anche alle organizzazioni sindacali, concernenti il pagamento delle mensilità arretrate a partire da martedì 12 dicembre, si intima ai responsabili degli impianti di riprendere ad horas le ordinarie attività di depurazione e distribuzione delle acque potabili, tale scongiurare ogni possibile ripercussione gestionale derivante dalla mancata conduzione delle infrastrutture». Condizioni di criticità manifestate e rilevate dalle Forze dell'Ordine e dall'Arpac negli ultimi giorni presso gli impianti di Nusco e Porrara. «Risulta necessario e indispensabile scrive ancora Chieffo - denunciare l'atteggiamento doloso assunto dai capi impianto nel collocare in "Accumulo tecnico" i depuratori, avendo in precedenza segnalato che non vi erano garanzie di accumulo dei liquami scaricati dalle aziende, preannunciando lo sversamento degli stessi sui piazzali».

Da qui anche minacce di provvedimenti disciplinari, rispetto a ipotetiche «manomissioni o dolose disattivazione degli impianti tecnologici da parte del personale addetto». Ma in un clima già infuocato, la missiva finisce solo per accendere ulteriormente gli animi. «Mi sorprende la nota fatta pervenire da Chieffo - afferma il segretario della Fiom Cgil, Giuseppe Morsa - dove minaccia eventuali sanzioni disciplinari per la mancata ripresa del servizio. Vorrei che fosse chiaro che i lavoratori sono in sciopero in applicazione di una norma prevista dalla Costituzione italiana. Strano che un esponente importante del Pd, che affonda le sue radici nell'antifascismo, non conosca le regole basilari e si esprima con toni inaccettabili. Farebbe bene, invece, ad impegnarsi affinché venga implementato l'accordo sottoscritto nel verbale del 15 novembre al tavolo in prefettura, che prevede un passaggio rapido tra Asidep e Irpiniambiente nella gestione di un servizio che non sono stati capaci di garantire».

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E aggiunge: «Chieffo rifletta bene prima di mandare queste note e quando fa riferimento agli impegni sugli arretrati si ricordi che la disponibilità dell'Asi è solo per metà del mese di agosto e il mese di settembre». Molto critico anche il commento del segretario della Fismic, Giuseppe Zaolino: «Chieffo si firma ancora presidente Asidep quando è dimissionario da 8 mesi e si è autonominato liquidatore. Millanta un ruolo che non ha più. La sua nota non ha alcun valore giuridico e legale. Anzi indispettisce per arroganza. Sta per licenziare 55 persone e accampa pretese giustificandole con l'impatto ambientale. Un problema che tutti sapevamo sarebbe emerso ma imperterriti lui e il presidente dell'Asi Pisano hanno perso altro tempo. Ora si desse seguito all'accordo siglato in prefettura. Le intimidazioni le rispediamo al mittente». 

 

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