Napoli, i lavoratori Whirlpool tornano in piazza: consegnata lettera al prefetto

Si preparano allo sciopero generale del prossimo 18 giugno i lavoratori della Whirlpool di Napoli che stamattina, hanno dato vita ad un presidio in piazza del Plebiscito. La...

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Si preparano allo sciopero generale del prossimo 18 giugno i lavoratori della Whirlpool di Napoli che stamattina, hanno dato vita ad un presidio in piazza del Plebiscito. La proroga del blocco dei licenziamenti, la riapertura dei cancelli dello stabilimento di via Argine ed un deciso intervento del governo a supporto della vertenza, sono alla base di questa nuova giornata di protesta. Un occasione di incontro e confronto anche con il prefetto di Napoli Marco Valentini a cui gli operai, insieme ai rappresentanti sindacali, hanno consegnato una lettera in cui chiedono il rispetto degli accordi presi con il governo. 

«Nonostante la pandemia – affermano i lavoratori – questa azienda continua a guadagnare e questo è ancora più inaccettabile. Non c'è alcuna ragione per chiudere uno degli stabilimenti migliori d'Italia. Una fabbrica che ha rappresentato l'eccellenza per questa azienda e che all'improvviso è stata classificata come “improduttiva”. Siamo da due anni con stipendi ridotti e senza speranze per il futuro. Una condizione di sconforto ed incertezza che non auguriamo a nessuno».

Proprio per questo motivo e per scongiurare altri problemi, sindacati ed operai chiedono la proroga del blocco dei licenziamenti. Una misura di salvaguardia dei posti di lavoro che, seppure non rappresenta la soluzione alla vertenza, da speranza alle 350 famiglie coinvolte. «Siamo ancora qui – dichiarano i rappresentanti di Cgil, Fim-Cisl e Uilm – dopo due anni e non ci arrenderemo. Questa vertenza resta misteriosa ed ancora non ci sono state date spiegazioni. Se la volontà della Whirlpool è quella di delocalizzare lo dica chiaramente perchè non è giusto continuare a giocare sulla pelle di oltre trecento persone. Impiegati che in questi anni con il loro lavoro, hanno contribuito a rendere solida e credibile una società che oggi vuole metterli in strada. In un momento del genere poi, dopo un anno e mezzo di pandemia, non è accettabile questa decisione. Bisogna ripartire ed è necessario farlo tutti insieme. Il lavoro va garantito per consentire ad una territorio come Napoli di riprendersi al più presto e tornare ad essere produttivo. Non ci sono scuse che possiamo accettare. La Whirlpool deve fare un passo indietro».

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Il Mattino