Napoli, arrivano i cantieri sul lungomare: due mesi di caos traffico

Napoli, arrivano i cantieri sul lungomare: due mesi di caos traffico
Da un lato la necessità di ammodernare il collegamento della rete elettrica dell'alta tensione, dall'altro l'impossibilità di seguire un percorso diverso...

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Da un lato la necessità di ammodernare il collegamento della rete elettrica dell'alta tensione, dall'altro l'impossibilità di seguire un percorso diverso da quello attuale, in mezzo il Lungomare di Napoli che verrà travolto dai cantieri perché è proprio lì sotto che bisogna scavare per piazzare i nuovi cavi. Fra dieci giorni s'apriranno i lavori nella porzione che coinvolge via Caracciolo e via Partenope, all'orizzonte si stagliano le nubi del caos traffico: «So che Terna farà il possibile per creare pochi disagi - dice con amarezza Francesco De Giovanni, presidente municipale di Chiaia - ma so altrettanto bene che il caos sarà totale. Ridimensionare lo spazio per le auto su via Caracciolo significa, inevitabilmente, produrre intasamenti di traffico, soprattutto nelle ore di punta».


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LA POLEMICA
Più severo Nino Simeone, presidente della commissione mobilità del Comune: «La violenza che il nostro lungomare subirà nei prossimi giorni, in totale silenzio, dimostra quale sia stato, negli ultimi anni, l'atteggiamento che questa Amministrazione ha avuto nei confronti dei cittadini e dei tanti comitati che da sempre chiedono l'apertura al traffico di via Caracciolo almeno nelle ore di punta per evitare il caos del traffico, e quello che invece ha avuto nei confronti delle tante multinazionali del food e del drink, e adesso dell'energia, che hanno avuto la possibilità di utilizzare il lungomare di Napoli. È strano che ancora nessuno, a Palazzo San Giacomo, abbia pensato di montare o costruire una struttura sugli scogli dove magari organizzare feste o sagre culinarie, che di questi tempi vanno tanto di moda, usufruendo magari anche della collaborazione di tanti esperti del settore, presenti oggi nelle partecipate del Comune di Napoli».

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I TEMPI
Si lavorerà su via Caracciolo e via Partenope. Terna spiega che i cantieri saranno poco invasivi: si procederà a spezzoni di 30-50 metri al giorno occupando quattro dei dieci metri carrabili a disposizione, richiudendo gli scavi ogni sera per poi proseguire con lo spezzone del giorno successivo senza arrecare disagi alle persone. Su via Partenope gli operai e i cantieri spariranno a partire dal giovedì sera e torneranno il lunedì mattina per non mettere in crisi i ristoranti dell'area pedonale; su via Caracciolo nei week end sarà lasciato campo libero a chi vuol godersi il lungomare. A inizio lavori addetti di Terna saranno nell'area dei cantieri, a disposizione dei cittadini, per spiegare quel che accade. Entro il 13 di marzo gli interventi dovrebbero essere terminati e il Lungomare restituito ai napoletani senza più disagi.

I BLACK OUT
Ma perché c'è bisogno di questi lavori? Si tratta di una necessità urgente perché «La rete elettrica di Napoli è ormai obsoleta e poco sicura, con il rischio elevato di un'interruzione della fornitura», scrive Terna sulla sua pagina ufficiale dove riserva un ampio spazio agli interventi che saranno realizzati in città. Insomma, secondo la società c'è bisogno di sostituire i cavi per «migliorare la sicurezza e la qualità del servizio per i cittadini e molte utenze strategiche come Prefettura, Porto di Napoli, Università Federico II e Parthenope, uffici del Comune e della Regione, Ospedali».

LE ALTERNATIVE

Insomma, i lavori di ammodernamento della rete elettrica non sono rinviabili altrimenti una parte della città rischia di rimanere al buio. Fra Terna e Palazzo San Giacomo ci sono stati lunghi mesi di incontri per pianificare ogni singolo passaggio e stabilire tempi e modi per non creare disagi alla città. Attualmente, però, non è previsto un piano di percorsi alternativi durante gli eventuali momenti di caos per la circolazione: «Non mi risulta che ci siano state interlocuzioni per studiare l'impatto dei cantieri sulla viabilità e predisporre eventuali percorsi alternativi - spiega Nino Simeone - Eppure veniamo dai giorni del caos-tangenziale dove il ridimensionamento di spazi ha generato la paralisi. Via Caracciolo ha la stessa funzione della tangenziale, collega la parte occidentale e quella orientale della città, farsi trovare impreparati sarebbe imbarazzante». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino