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«Caro Babbo Natale, mi chiamo Gemma e ho la leucemia. Da molto tempo la mia casa è una stanza del Pausilipon. Le giornate passano tra esami, flebo e chemio... I dottori hanno detto che tornerò a casa a gennaio ma abbiamo lo sfratto tra pochi giorni. Possiamo andare a casa della nonna ma si deve mettere il pavimento, fare il bagno, la cucina e pittare i muri. Spero che la mia storia tocchi il cuore di chi potrà darci una mano...». È una delle tante letterine, forse la più triste, che Anna Di Biase, volontaria napoletana, ha già “imbucato” nella chat della sua “Spa”, ovvero la “Società per Amore”, con la quale mette le migliori energie della città al servizio di chi ne ha bisogno.
Anna - come vuole la tradizione - sta organizzando la più straordinaria delle feste natalizie, quella in cui un piccolo gesto si trasforma in pura felicità per chi poco è abituato a vivere momenti di gioia. La macchina della solidarietà si è già messa in moto per esaudire il desiderio di Gemma, 13 anni, e una storia drammatica di sofferenza e povertà che la bambina racconta nei dettagli nella sua letterina a Babbo Natale.
«Ci proviamo, certo che ci proviamo - è la risposta di Anna Di Biase - anche se i lavori da fare sono tanti, l’appartamento della nonna è messo veramente male.
A mettere insieme speranze e desideri da inviare a Babbo Natale sono i piccoli ospiti delle case famiglia di Napoli e Campania; i bimbi ricoverati all’ospedale Pausilipon, devastati talvolta più dalla solitudine che dalla malattia; e tanti altri piccini vittime di situazioni che nulla avrebbero a che fare con l’infanzia. «Sì, ogni giorno tocco con mano drammi senza fine - conclude Anna Di Biase - non li risolveremo con i nostri doni, è vero, ma almeno avremo regalato loro qualche momento di felice normalità».
Il Mattino