«Al tavolo ha detto delle cose, fuori ne va a dichiarare altre. Era il fratello, il cugino, un sosia a dichiarare». Lo ha detto Matteo Salvini, ministro...
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«È lui che mi ha detto: Non so dove mettere i motorini sequestrati, non ho vigili urbani, la gente si spara per strada, ho 4.500 case occupate abusivamente - ha concluso Salvini - Poi se ha problemi con se stesso che dentro dice una cosa e fuori un'altra... È un problema suo».
Dal canto suo, al termine del Comitato per l'ordine e la sicurezza, de Magistris ha dichiarato: «Cedo nella cooperazione istituzionale pur nella distanza politica più abissale e quindi noi attendiamo che, dopo lo studio, ci siano le risposte rispetto ai temi sottolineati. Napoli è fortemente impegnata ma ha bisogno di un cambio di marcia indispensabile da parte del governo per poter avere servizi più efficaci e di qualità. In questi anni - ha concluso - la città è rinata solo grazie ai suoi cittadini, alla cultura, alla politica dalle mani pulite che ha tolto ossigeno ai rapporti con il malaffare».
E sugli applausi che i residenti del rione asto hanno tributato a Salvini: «Non c'ero e quindi non posso giudicare, ma se alcuni nigeriani si fanno i selfie con Salvini chiedendo di mandar via altri nigeriani, tutto ciò testimonia la mia preoccupazione e significa che stiamo sprofondando in una situazione complessa. Salvini ha alimentato il conflitto tra poveri facendo individuare in chi ci sta accanto il nemico della propria felicità», ha detto de Magistris rispondendo alle domande dei cronisti. Il sindaco di Napoli ha poi affermato che la situazione che si è creata al Vasto «è colpa dei governi, anche di quelli di cui Salvini faceva parte, che hanno concentrato gli immigrati in un unico luogo. È un metodo sbagliato e lo diciamo da anni motivo che ci ha spinto anche a sottoscrivere il protocollo “Basta Cas, più Sprar” per diffondere sui territori napoletani, campani, italiani ed europei gli immigrati». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino