Il Loreto Mare la mattina dopo il blitz della vergogna è esasperatamente tranquillo. È sabato, non c'è la consueta ressa di gente d'ogni genere che...
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Chi ha assistito alla scena racconta che i due si sono abbracciati fra le lacrime, scena triste e disperata. Anche se, vista dall'esterno, questa vicenda non consente di piegarsi al buonismo. «E invece va considerato che possono esserci stati errori - tuona Lorenzo De Lillo, sindacalista Cgil - Ovviamente non difendo chi ha sbagliato e, anzi, spero che la giustizia faccia il suo corso e punisca gli assenteisti. Vorrei, però, che non fosse trascinato l'intero ospedale in questa sconvolgente vicenda: qui c'è gente che si sacrifica e che aiuta chi soffre. La maggior parte dei dipendenti di questo ospedale si comporta in maniera esemplare». Giusto che un sindacalista difenda i lavoratori, difficile, però, credere che nessuno sapesse. Sul tema accetta di intervenire un giovane lavoratore che dice di essere un precario di quelli che prestano servizio da esterni: «Ma davvero pensi che sia facile per un giovane che lavora saltuariamente, andare a denunciare certe cose? Io mi sono mai accorto di nulla, ma anche se avessi visto non sarei andato a parlare con nessuno. In cambio cosa avrei ottenuto? La possibilità di non essere confermato in questo posto?». Queste parole vanno prese con il beneficio del dubbio che sempre s'impone quando chi parla lo fa solo in anonimato. Però Antonio Alfano, rappresentante regionale Usb invita a una riflessione: «Questi ragazzi sono tanti in molte strutture sanitarie della città e della regione. Guadagnano poco e non hanno certezze sul futuro: è probabile che sentano il peso della loro precarietà e non denuncino. In questa vicenda, però, c'è tanto marcio. Io spero che venga fatta chiarezza al più presto e che si individui chi ha sbagliato». Però i contorni della vicenda continuano ad essere avvolti dalla nebbia: se tante persone erano coinvolte nel caso di assenteismo, possibile che tutti gli altri non si siano mai accorti di nulla? Soprattutto chi avrebbe dovuto controllare? Riprende la parola De Lillo che è sindacalista Cgil ma è soprattutto caposala, tra l'altro al lavoro nel Loreto Mare da oltre quarant'anni: «Premetto che tra le persone del mio reparto nessuno è coinvolto in questa vicenda, ma vorrei che si capisse come funziona il lavoro. Quando il caposala va via, generalmente dopo turno di mattina che termina fra le 13 e le 14, non può esercitare più nessun controllo sul personale. Se un dipendente si allontana nel pomeriggio, o durante la notte, un caposala non può saperlo. Sarebbe impossibile».
Intanto ancora ieri il direttore sanitario del Loreto Mare, Mariella Corvino, ha chiesto di non rilasciare dichiarazioni alla stampa sulla vicenda.
Il Mattino