Napoli, l'appello di Daniela: «Mamme salvate la vita dei vostri figli, fateli arrestare»

«Mamme, salvate i vostri figli, se delinquono fateli arrestare». Daniela Manzitti, che in Puglia ha mandato in galera il figlio spacciatore, lancia un appello alle...

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«Mamme, salvate i vostri figli, se delinquono fateli arrestare». Daniela Manzitti, che in Puglia ha mandato in galera il figlio spacciatore, lancia un appello alle donne napoletane perché, spiega: «La vita dei nostri ragazzi è la cosa più importante e a volte solo le forze dell’ordine possono proteggerla».


La madre coraggio pugliese ha raccontato la sua storia nel libro “Tutto per amore”, scritto da Renata Buonaiuto, edito da Guida e presentato ieri alla Fondazione Polis che lo ha sostenuto. «Micheal, mio figlio, era stato coinvolto in un giro di spaccio e da tre mesi era latitante. Io di lui non sapevo più niente, nemmeno se fosse vivo. L’angoscia mi divorava. Allora decisi che non potevo restare ad aspettare, e mi rivolsi a un conoscente che era tenente dei carabinieri. Gli spiegai la situazione e gli dissi: “meglio che lo trovate voi che chi lo sta cercando per fargli del male”. Prendemmo accordi».
 
La svolta grazie al desiderio di Michael di essere accanto alla compagna incinta. «Dovevo accompagnare mia nuora a fare un’ecografia a Terlizzi – racconta Daniela –  Ero disperata, pregavo “Dio mio cosa devo fare? Mandami un segno”. In quel momento ho sentito mia nuora parlare al telefono. A un’amica diceva: “Figurati se viene anche lui…rischierebbe di farsi arrestare”. Era l’illuminazione che aspettavo. Ho telefonato al tenente dei carabinieri. Gli ho chiesto solo: se lo prendete non fategli del male». 

Le ore peggiori della sua vita forse Daniela le ha vissute aspettando che il destino del figlio si compisse. «Arrivata in ospedale ho sentito una voce: “Mamma…”. Era lui. Subito dopo sono arrivati i carabinieri che con discrezione lo hanno portato via. Ma prima mio figlio si è messo le mani in faccia e mi ha detto: Ti odio, non voglio vederti mai più».

E infatti quando Daniele  ha chiesto un colloquio in carcere Michael lo ha rifiutato. «Ma il giorno dopo mi ha chiamato e mi ha chiesto di esserci. Adesso vado da lui ogni settimana, gli porto il bambino e cerco di aiutarlo a costruire un rapporto sano con il figlio, sono molto legati».


Pentita di quello che ha fatto? Daniela non ha dubbi: «No, per una madre la vita del figlio viene prima di tutto, anche del suo amore». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino