Napoli, manifestazione dei parrucchieri: negozi aperti ma solo per protesta

Dopo gli ambulanti e gli operatori dei mercati rionali è il turno dei parrucchieri. Oggi sono loro ad aprire simbolicamente negozi e saloni di bellezza attraverso la...

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Dopo gli ambulanti e gli operatori dei mercati rionali è il turno dei parrucchieri. Oggi sono loro ad aprire simbolicamente negozi e saloni di bellezza attraverso la protesta: “apriamo per non essere abusivi”. Una manifestazione di dissenso, nata dall'esasperazione per una chiusura prolungata che ha definitivamente messo in ginocchio piccoli e medi imprenditori. Ma non solo. Anche gli artigiani abusivi che continuano ad operare in nero e contro ogni regola anti contagio, sono al centro di questa giornata di protesta.

 «Siamo allo stremo – afferma il parrucchiere e presidente dell'associazione “Stamm Cà” Giueppe Piras – e non riusciamo più a sostenere le spese dei locali e delle utenze. Anche i nostri dipendenti non ce la fanno più e non sappiamo in che modo aiutarli, se non attingendo a risparmi e fondi personali. Queste risorse però sono limitate e non potremo andare avanti per tanto tempo. Ecco perchè lo stato deve risponderci ed in maniera celere. I nostri saloni non sono e non sono mai stati luoghi insicuri e di diffusione del virus. Abbiamo investito in dispositivi ed attrezzature proprio per eliminare ogni pericolo e ci siamo sempre riusciti. Ora vogliamo riprendere il lavoro anche perchè ristori e casse integrazioni sono ancora un miraggio». 

La mancanza di sostegni quindi, rappresenta un peso ulteriore per gli imprenditori che lottano per cercare di rimanere “a galla” in vista delle prossime riaperture. Nel frattempo però, anche con il supporto di associazioni come “Arci Mare”, gli artigiani hanno deciso di dedicare il loro tempo ad azioni ed attività sociali. «Abbiamo deciso di donare – continua Piras – tutti i dispositivi di protezione individuale che abbiamo comprato in questi mesi. Stiamo individuando e distribuendo, tra le famiglie più bisognose, decine di mascherine e di confezioni di gel disinfettante. E' un modo come un altro per continuare ad essere utili e non sprecare il nostro tempo in attesa degli eventi. Questo però, non deve far calare l'attenzione sulla nostra categoria. Siamo in seria difficoltà e le nostre famiglie attendono risposte».

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Il Mattino