Dopo le polemiche scatenate dal matrimonio trash tra Tony Colombo e Tina Rispoli, celebrato lo scorso marzo e per il quale furono chiuse alcune strade di Napoli per consentire il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una location che può essere discutibile – magari si tratta dell’ultima tendenza in materia di wedding planner –, ma del tutto lecita se la festa avesse ricevuto le dovute autorizzazioni. Se lo è chiesto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook alcune foto della cerimonia. E nel post, insieme allo speaker radiofonico Gianni Simioli, commenta: «Negli ultimi giorni un’altra coppia di sposi decide di scegliere una strada pubblica per la festa del proprio matrimonio. È accaduto in via Maddalena, nel cuore di una delle zone più trafficate della città. Per l’occasione gli organizzatori si sono impossessati della strada pubblica addobbandola con fiori, banchetti per il rinfresco, sparando fuochi pirotecnici a ridosso di centinaia di persone che affollavano la strada in quel momento».
Mi partecipanti non si sono limitati a consumare il rinfresco: «Musica, cotillon, coriandoli, una festa in piena regola sulla quale è bene fare chiarezza da subito. Sono state richieste autorizzazioni per chiudere una strada pubblica per ore? Per consentire che fossero servite bevande e cibi? Per l’esplosione di fuochi illegali? Qualcuno le ha rilasciate?». E concludono con una riflessione generale sulla totale mancanza del rispetto delle regole in città: «Oramai la situazione a Napoli è completamente fuori controllo e si moltiplicano i pericoli che queste feste attrezzate senza nessuna minima norma di sicurezza possano trasformarsi in tragedia. Non è pensabile che le strade cittadine possano essere utilizzate a proprio piacimento per lo svolgimento di feste private, è una questione di rispetto delle regole, di responsabilità verso l’incolumità altrui e di decoro – proseguono Borrelli e Simioli –. Come avvenuto in casi analoghi, al termine dei festeggiamenti a pulire è l’Asia coni soldi di tutti i napoletani. Questa storia deve finire». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino