Napoli, la mensa del Carmine non si ferma neanche a ferragosto: «In fila sempre più italiani»

Sono oltre settecento i pasti che ogni giorno i volontari della mensa del Carmine mettono a disposizione dei senza fissa dimora. Numeri importanti per un solo punto di...

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Sono oltre settecento i pasti che ogni giorno i volontari della mensa del Carmine mettono a disposizione dei senza fissa dimora. Numeri importanti per un solo punto di distribuzione in città. L'unico aperto in questo ferragosto insolito e rovente, in cui l'emergenza non è rappresentata solo dal Covid. C'è anche altro. Gruppi di disperati che ogni mattina si mettono in fila per un piatto di pasta, una bottiglia d'acqua ed un tozzo di pane

«Dal primo lockdown ad oggi – dichiarano le volontarie Alessandra ed Elvira – abbiamo visto aumentare il numero degli italiani in fila. Un dato che ci lascia riflettere e ci mostra le conseguenze di questa pandemia. Gli indigenti hanno sempre più un volto familiare e questa cosa ci rattrista molto. In fila troviamo persone della nostra città che mai avrebbero pensato di trovarsi all'esterno di questo portone. A volte ci chiedono anche più pasti per la famiglia a casa e noi siamo davvero sconvolti. Ma andiamo avanti. Continuiamo a lavorare perchè non possiamo abbandonarli a loro stessi. Questo lavoro lo sentiamo come una missione e soprattutto nel periodo di ferragosto, dove la nostra attività è triplicata, ci rimbocchiamo le maniche per fare sempre di più». 

Una missione che lo stesso padre Francesco Sorrentino afferma di poter portare avanti anche grazie all'aiuto dei fedeli. Un supporto fondamentale grazie al quale hanno affrontato i momenti più difficili. «Siamo arrivanti anche a mille pasti al giorno – ribadisce – durante i mesi più caldi dello scorso anno. E' stato il momento più difficile durante il quale non ci siamo tirati indietro. I volontari ed i nostri benefattori hanno fatto tutto il possibile per non lasciare indietro nessuno e ci sono riusciti. Hanno svolto un lavoro splendido che continua anche adesso. Ora che siamo l'unica mensa aperta a Napoli e che prosegue senza un giorno di sosta. Non possiamo andare in vacanza perchè i problemi degli altri non svaniscono da un giorno all'altro. Ci sono e noi dobbiamo affrontarli insieme a loro. Ecco perchè proseguiremo con le nostre attività che, seppure limitate, sono una goccia nel mare della speranza per chi è meno fortunato di noi».

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Il Mattino