Napoli, minaccia di morte la rivale su Tik Tok: «Social come sinonimo di degrado culturale»

Napoli, minaccia di morte la rivale su Tik Tok: «Social come sinonimo di degrado culturale»
«Propaganda criminale, degrado culturale ma anche violenza bella e buona. È questo ciò che sta diventando, almeno per una parte importante, la piattaforma...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Propaganda criminale, degrado culturale ma anche violenza bella e buona. È questo ciò che sta diventando, almeno per una parte importante, la piattaforma social, made in Cina, Tik Tok». È quanto denuncia il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli, in relazione all'ultimo video segnalato attraverso l'osservatorio su Tik Tok, in cui una donna attacca e minaccia una sua rivale facendo ricorso ad ogni tipo di insulto.

«La protagonista del filmato, di Carditello - osserva Borrelli - come la destinataria delle minacce, dopo aver accusato l'altra donna di promiscuità sessuali, tira in ballo il figlio di quest'ultima pronosticando per lui ed augurandogli la morte per assassinio. Il filmato poi si conclude con la frase: Ti uccido.» «Ovviamente - sottolinea Borrelli - abbiamo segnalato il video alle forze dell'ordine chiedendo di verificare questa vicenda e di monitorare la situazione.»

«Al di là del singolo episodio, ciò che preoccupa è quanto certi soggetti dediti alla violenza e ad atteggiamenti e comportamenti criminali, grazie ai social, non si nascondono più nell'ombra ma agiscono alla luce del sole, complici l'impunità e l'indifferenza delle istituzioni. In questo modo altri si sentono, così, in diritto di venire allo scoperto e di sdoganare violenza e criminalità sul web. Interventi servono e come, e servono anche subito, altrimenti la società diverrà come in quei film distopici dove la violenza regna sovrana» ha concluso.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino