Come in tutte le famiglie la moglie è il motore che dà energia: non fa eccezione Maria Teresa Dolce (il suo nick è Greta Fiore), consorte del sindaco de...
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Su Fb le sue parole non sono passate inosservate. Ne è nata una discussione ampia, nel corso della quale la Dolce ha indirizzato meglio le sue critiche. Così, alla domanda sul ruolo degli intellettuali, la moglie del sindaco corregge il tiro, almeno parzialemnte: «Sì - risponde - di intellettuali che esprimano e stimolino riflessioni profonde, da Gomorra dei bambini alle problematiche più varie della città, c'è bisogno, certamente. Ma, appunto, profonde. E oneste. Qualcuno, però, c'è». Non mancano risposte di ex alleati o, chissà, ancora un po' arancioni come Pino De Stasio che punzecchia: «Cara Greta Fiore il tema è (anche) che alcuni intellettuali sono inseriti all'interno di organismi comunali». Pronta la risposta della signora de Magistris: «Caro Pino, il tema è complesso, e non è mia intenzione esaurirlo con un post su Fb. È solo uno sfogo, anche il mio superficiale, per le infinite cose che sento e leggo ovunque». Insomma, la Dolce mai come ieri ha vestito i panni di una vera sindaca sostenendo la causa del consorte con fermezza, chiudendo anche con una certa autocritica: «Ma io mica affermo che ci sono tanti pullman o che la metro passa ogni 5 minuti o che non ci sono problemi. Io faccio una considerazione diversa. Le persone che hanno gli strumenti per capire, conoscere approfondire e raccontare, secondo me hanno il dovere di analizzare! E solo dopo, esprimersi, magari anche criticando». La chiusura è col botto, in pefetta sintonia col sindaco: «Che poi ci siano persone più o meno vicine, e lui stesso, che sbagliano, è sicuramente vero, umano direi, ma è un discorso completamente diverso. E chi crede nel progetto, quegli errori li vede (non siamo ciechi) e cerca di correggerli».
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Il Mattino