Baretti di Chiaia, spuntano i cartelli: «Evitate il chiasso di notte»

Baretti di Chiaia, spuntano i cartelli: «Evitate il chiasso di notte»
«Si invitano i gentili clienti a evitare schiamazzi notturni per il rispetto del vicinato». In epigrafe: «Nun facite burdell». Sono i cartelli che da...

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«Si invitano i gentili clienti a evitare schiamazzi notturni per il rispetto del vicinato». In epigrafe: «Nun facite burdell». Sono i cartelli che da qualche giorno stanno comparendo sulle vetrine di alcuni locali del centro storico, tra cui via Bellini e piazza Bellini, zone calde del by night partenopeo, dove si concentrano decine di pub e baretti. Meta fissa per migliaia di giovani che si intrattengono in piazza fino a notte fonda, danzando al ritmo dei bonghetti. Proprio a piazza Bellini, la notte tra l'8 e il 9 giugno, si terrà la seconda manifestazione dei comitati contro la movida molesta. Dopo il corteo di Bagnoli di sabato scorso, i residenti torneranno in strada a protestare, vestiti di bianco, come fantasmi, perché inascoltati dalle istituzioni, e armati di megafoni e striscioni. Mentre l'appuntamento successivo sarà il 23 giugno a via Aniello Falcone.


«Gli avvisi ai clienti a non fare rumore non bastano commenta l'avvocato Gennaro Esposito, presidente del Comitato per la Quiete pubblica noi chiediamo il pieno rispetto delle regole, dall'inquinamento acustico, alla lotta ai parcheggiatori abusivi. Ho sentito i rappresentanti del Comitato di Chiaia e tutti mi hanno detto che se l'episodio di ieri fosse accaduto durante la movida, sarebbe stato molto complicato da gestire». Intanto, la guerra dei comitati contro la movida molesta finisce in Tribunale. Venerdì mattina, l'avvocato Esposito ha depositato una denuncia-querela alla Procura della Repubblica di Napoli su quanto accaduto alla manifestazione di Bagnoli. Nell'esposto, il comitato dà la sua versione di quelle concitate ore del weekend, quando, attorno all'una di notte, mentre i manifestanti percorrevano via Coroglio, «un'auto lanciata ad alta velocità avrebbe tentato di investire il corteo con uno scopo che abbiamo percepito come intimidatorio».

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